Abbiamo mai pensato o immaginato di vestirci da
esploratori e di partire alla scoperta di parti ignote di noi e degli altri o
di quelle situazioni e contesti che ci par di conoscere da tempo, che ci
appaiono scontati, banali, noiosi a volte per la loro prevedibilità e per la
conoscenza che di essi possediamo?
Qualche esempio.
Se entro in
contatto con una persona che pur conosco da immemorabile tempo con
l’intento di coglierne parti meno note se non nuove, quindi con fine
conoscitivo, scoprirò elementi a dir poco sorprendenti e se la mia azione è
guidata dalla volontà di far emergere aspetti positivi dell’altro, ai miei
occhi appariranno sentieri inesplorati che arricchiscono la relazione fino a
renderla straordinaria in maniera non prevista.
Se alla stessa maniera percorriamo il viaggio in maniera
introspettiva ( cioè dentro di noi ) è
possibile scoprire parti di noi ancora ignote, delle quali cioè non abbiamo
conoscenza e dunque consapevolezza.
Penso che l’amore entri a far parte di quest’area che per divenire fruibile debba essere riconosciuta come tale.
L’amore non è universale , cioè oggettivamente provato e
presente indipendentemente dalle condizioni dell’esistente, penso che sia un
gesto che non nasce spontaneo ma che debba essere edificato grazie alla cura ed
all’attenzione che rivolgiamo in primis a noi e quindi all’alterità,
siano individui, ma anche ideali, valori, o passioni personali.
Sebbene alcune teorici della psicologia sociale riconoscano l’esistenza di un istinto
sociale nell’essere umano inteso come impulso di base e quindi non costruito
grazie al social learning (apprendimento sociale) ma come comportamento
innato; sebbene Freud riconosca nell’istinto di vita ( Eros) il motore
energetico ( la libido) che guida l’essere umano verso le realizzazioni costruttive, creative oltre che volte ad ottenere gioia e piacere, l’amore è
altro, ed è fuorviante ricercarne la presenza assoluta ed indipendente dalla
volontà dell’esistente.
Varie le forme di amore, legate alle fasi del nostro
ciclo di vita, alle esperienze presenti e passate, ma da una certa età in poi,
alla ricerca interiore che porta con sé nuove consapevolezze ma anche emozioni,
sentimenti e stati d’animo.
Proviamo ad elencare alcune delle sfaccettature
dell’amore:
amore di sé, per i propri familiari, per gli amici, per
un’idea, un ideale, una passione, l’amor patrio, l’amore per l’ambiente
naturale, per gli animali; estendendo il concetto, amore per il proprio lavoro, la propria abitazione,
la città in cui si è nati o si vive…
Ma siamo in grado di amare in maniera incondizionata
oltre il senso del limite a noi imposto da regole, convenzioni sociali, aspetti
culturali o legati ai nostri ruoli ed aspettative?
No, ed è giusto che sia così. Abbiamo bisogno di confini,
di linee che delimitino spazi privati e personali per una corretta
interpretazione della realtà , di quanto accade fuori ma anche dentro di noi.
La nostra salute mentale dipende anche da questo senso del limite personale che
ci consente appunto di compiere un corretto esame di realtà e di mettere a
punto i comportamenti idonei ad un contesto, ad una situazione che ci vede
coinvolti come attori, fruitori, oggetti di relazione o partnership.
Nelle relazioni con l’altro da noi dunque l’amore come
guizzo di un istante rivolto ad uno
sconosciuto o ad un estraneo agli affetti, o come espressione o consolidamento
di un rapporto, ha sempre la medesima origine: bisogna fermarsi , cercare in
noi e nell’altro con empatia quella
scintilla che ha origine dalla scoperta
di un territorio ove colgo una realtà
che non mi appartiene ma che il mio sentire intuisce e condivide.
Se così fosse, se impiegassimo anche pochi istanti del
nostro tempo a disposizione alla scoperta di questi territori che per molti di
noi rimangono inesplorati , molte situazioni
a volte spiacevoli e dolorose porterebbero ad un arricchimento
personale e della relazione umana.
Alcuni esempi di azioni e gesti in cui l’amore può esser
presenza se pur fugace : l’educatore che deve
esprimere una valutazione o dare una punizione, il giudice che
deve impartire una pena, il datore di lavoro in procinto di licenziare, il politico che può con un
sol atto deliberativo decidere delle sorti
di una comunità…
Brindisi, 13/13/2016 Iacopina Maiolo