Italia21

giovedì 22 dicembre 2016

Come nasce l’amore: viaggio alla scoperta di territori inesplorati della nostra psiche.








Abbiamo mai pensato o immaginato di vestirci da esploratori e di partire alla scoperta di parti ignote di noi e degli altri o di quelle situazioni e contesti che ci par di conoscere da tempo, che ci appaiono scontati, banali, noiosi a volte per la loro prevedibilità e per la conoscenza che di essi possediamo?

Qualche esempio.

Se entro in  contatto con una persona che pur conosco da immemorabile tempo con l’intento di coglierne parti meno note se non nuove, quindi con fine conoscitivo, scoprirò elementi a dir poco sorprendenti e se la mia azione è guidata dalla volontà di far emergere aspetti positivi dell’altro, ai miei occhi appariranno sentieri inesplorati che arricchiscono la relazione fino a renderla straordinaria in maniera non prevista.

Se alla stessa maniera percorriamo il viaggio in maniera introspettiva ( cioè  dentro di noi ) è possibile scoprire parti di noi ancora ignote, delle quali cioè non abbiamo conoscenza e dunque consapevolezza.
Penso che l’amore entri a far parte di quest’area  che per divenire fruibile  debba essere riconosciuta come tale.
L’amore non è universale , cioè oggettivamente provato e presente indipendentemente dalle condizioni dell’esistente, penso che sia un gesto che non nasce spontaneo ma che debba essere edificato grazie alla cura ed all’attenzione che rivolgiamo in primis a noi e quindi all’alterità, siano individui, ma anche ideali, valori, o passioni personali.



Sebbene alcune teorici della psicologia sociale  riconoscano l’esistenza di un istinto sociale nell’essere umano inteso come impulso di base e quindi non costruito grazie al social learning (apprendimento sociale) ma come comportamento innato; sebbene Freud riconosca nell’istinto di vita ( Eros) il motore energetico ( la libido) che guida l’essere umano verso le realizzazioni  costruttive, creative oltre che  volte ad ottenere gioia e piacere, l’amore è altro, ed è fuorviante ricercarne la presenza assoluta ed indipendente dalla volontà dell’esistente.

Varie le forme di amore, legate alle fasi del nostro ciclo di vita, alle esperienze presenti e passate, ma da una certa età in poi, alla ricerca interiore che porta con sé nuove consapevolezze ma anche emozioni, sentimenti e stati d’animo.

Proviamo ad elencare alcune delle sfaccettature dell’amore:
amore di sé, per i propri familiari, per gli amici, per un’idea, un ideale, una passione, l’amor patrio, l’amore per l’ambiente naturale, per gli animali; estendendo il concetto, amore  per il proprio lavoro, la propria abitazione, la città in cui si è nati o si vive…


Ma siamo in grado di amare in maniera incondizionata oltre il senso del limite a noi imposto da regole, convenzioni sociali, aspetti culturali o legati ai nostri ruoli ed aspettative?


No, ed è giusto che sia così. Abbiamo bisogno di confini, di linee che delimitino spazi privati e personali per una corretta interpretazione della realtà , di quanto accade fuori ma anche dentro di noi. La nostra salute mentale dipende anche da questo senso del limite personale che ci consente appunto di compiere un corretto esame di realtà e di mettere a punto i comportamenti idonei ad un contesto, ad una situazione che ci vede coinvolti come attori, fruitori, oggetti di relazione  o partnership.


Nelle relazioni con l’altro da noi dunque l’amore come guizzo di un istante  rivolto ad uno sconosciuto o ad un estraneo agli affetti, o come espressione o consolidamento di un rapporto, ha sempre la medesima origine: bisogna fermarsi , cercare in noi  e nell’altro con empatia quella scintilla  che ha origine dalla scoperta di un territorio  ove colgo una realtà che non mi appartiene ma che il mio sentire intuisce e condivide.


Se così fosse, se impiegassimo anche pochi istanti del nostro tempo a disposizione alla scoperta di questi territori che per molti di noi rimangono inesplorati , molte situazioni  a volte spiacevoli e dolorose porterebbero ad un arricchimento personale  e della relazione umana.


Alcuni esempi di azioni e gesti in cui l’amore può esser presenza se pur fugace : l’educatore che deve  esprimere una valutazione o dare una punizione, il giudice che deve impartire una pena, il datore di lavoro in procinto  di licenziare, il politico che può con un sol atto deliberativo decidere delle sorti  di una comunità…


Brindisi, 13/13/2016                                  Iacopina Maiolo