Italia21

venerdì 23 settembre 2011

Una nonna per mamma

Mamma-nonna o nonna-mamma, ci troviamo oggi a discutere della validità dell'essere mamma oltretempo sulla scia di fecondazioni in vitro, di ovodonazioni e similari .
Chi si occupa di fecondazione assistita  costantemente urta con principi etici  nella valutazione degli atti che compie per far si che la coppia possa entrare nella schiera dei neogenitori, e, speriamo che di ciò ne faccia un emblema, piuttosto che riferirsi unicamente ai guadagni  (spesso lauti) che  ne derivano.
Un riferimento alla legge è d'obbligo per comprendere il motivo per il quale moltissime coppie emigrano in paesi da cui far ritorno con un embrione impiantato a buon fine ed una gravidanza  da cui nascerà un bebè  prodotto dall'artificiale ( o artificioso) connubio fra ovulo e spermatozoo.Tale pratica è tanto diffusa da aver   dato origine alla locuzione turismo riproduttivo
.La legge 19 febbraio 2004 n. 40 , per l'abrogazione di alcuni punti  nel 2005 si è tenuta una consultazione referendaria con esito negativo per il mancato raggiungimento del quorum (25,9% I VOTANTI), pone numerose restrizioni . Riportiamo di seguito  l'art.4 che stabilisce l'accesso alle tecniche ed l'art.5 sui requisiti soggettivi

ART. 4.
(Accesso alle tecniche).
1. Il ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita è consentito solo quando sia accertata l'impossibilità di rimuovere altrimenti le cause impeditive della procreazione ed è comunque circoscritto ai casi di sterilità o di infertilità inspiegate documentate da atto medico nonché ai casi di sterilità o di infertilità da causa accertata e certificata da atto medico.
2. Le tecniche di procreazione medicalmente assistita sono applicate in base ai seguenti princípi:

a) gradualità, al fine di evitare il ricorso ad interventi aventi un grado di invasività tecnico e psicologico più gravoso per i destinatari, ispirandosi al principio della minore invasività;
b) consenso informato, da realizzare ai sensi dell'articolo 6.
3. È vietato il ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo.


ART. 5.
(Requisiti soggettivi).

1. Fermo restando quanto stabilito dall'articolo 4, comma 1, possono accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita coppie di maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi

Fra i paesi dove tali restrizioni non sono presenti ( ad esempio la fecondazione eterologa,  una procedura che si avvale di spermatozoi o di ovociti ottenuti da donatori estranei alla coppia è possibile nella maggior parte dei paesi europei) troviamo in primis la Spagna, ove non esiste lista di attesa.
Ognuno di noi ha certamente le proprie convinzioni in merito a tali procedure medicalmente assisite, dettate da principi etici e/o religiosi, quindi , senza entrare nel merito delle restrizioni  e del  fatto se siano lecite o meno, mi soffermerei sull'aspetto che oggi appare alla ribalta delle cronache:: la tecnica che consente il recupero della funzione genitoriale di una donna già abbondantemente  e drasticamente  fuori dall'età fertile.
Penso che il buon senso, quello comune che ogni giorno guida i nostri comportamenti intrinsecamente legati alla naturalità delle cose quali  l'alternanza del giorno e della notte o delle stagioni e dei cicli lunari...debba farci opporre un secco e categorico NO 
Ciò non vuol dire che alcune derivazioni da tale posizione, quali la sottrazione  a cose fatte della bimba già nata e cresciuta ai genitori perchè anziani, così come è accaduto in questi giorni, siano appropriate (ci auguriamo infatti che il caso citato possa risolversi immediatamente restituendo la piccola alla  sua famiglia ), è il principio da cui muove il tutto che è inaccettabile..
Ove la gravidanza sia possibile oltretempo perchè la natura consente una fecondazione, la coppia ha la possibilità ed il pieno diritto  di decidere di portare avanti la gravidanza , ognuno ha la facoltà di fare le scelte che ritiene più opportune anche se a molti possono apparire anormali ( cioè fuori dalla norma ).
Quindi non mi trova favorevole il dibattito intorno alla giusta età per la maternità se questa pone un confine all'evento naturale anche se a volte imprevedibile od imprevisto, come spesso accade.
Esiste un fascia di età ideale  per la maternità  ma quanto afferma l'ostetricia spesso non coincide con l'evoluzione del ruolo e del significato della maternità e della paternità nell'attuale società. 
Ecco che l'affermazione lasciamo fare alla natura è la più giusta.
Un discorso a parte è rappresentato dalle gravidanze anzitempo ( le mamme bimbe) per la maggior parte frutto di abusi subiti , ma questo è un ambito  da approfondire in altra sede.
Oggi direi, che si può essere mamme a 20 come a 50 con la consapevolezza di esserlo e la scelta amorevole di volerlo diventare.
(Auguri a tutti i neo genitori  prossimi od attuali!)




Brindisi , 23settembre 2011                                 Iacopina Mariolo












Nessun commento:

Posta un commento