Italia21

giovedì 12 aprile 2012

Il crollo delle certezze

Dalla caduta del muro di Berlino ad oggi ( era il 16 novembre del 1989) abbiamo assistito progressivamente  alla trasformazione o meglio dissoluzione delle certezze diciamo così storiche, del concetto e dell’ideologia  degli schieramenti, del dentro o fuori, del bianco e nero, del comunismo e del capitalismo.
Senza scivolare in interpretazioni storiche, per le quali ci sono ben altre penne di esperti, quanto accade oggi è frutto di quel progressivo processo distruttivo degli ideali e dei suoi eroi ( positivi o negativi ) senza l’opportuno ricambio o trasformazione  in nuovi ideali, nuovi eroi.
Viviamo dunque in una sorta di obnubilamento delle coscienze in cui tutta l’energia psichica e mentale  di quelli che oggi dovrebbero avere a cuore le sorti dell’umanità, viene destinata al mantenimento di uno status quo  che di fatto prevede:
- la simbiosi fra potere  e ricchezza ;
- lo stato di estrema povertà dei paesi destinati in tal modo ad essere definiti   per     sempre il TERZO MONDO;
- l’allargamento ai paesi definiti industrializzati, (G20 e G8) del disagio e dell’estremo degrado sociale ed economico;
- la distruzione di quel  senso dell’umanesimo che si pensava avesse guidato la scienza ed il progresso tecnologico dalla scoperta dei vaccini e degli antibiotici, inteso come impegno morale( etico) rivolto all’umanità e che in quanto tale  comprendeva anche i termini pietas, empatia, benessere dell’individuo e della collettività.
- il progresso negativo, inversamente proporzionale al ben - essere inteso come soddisfacimento dei bisogni, inclusi quelli primari per la sopravvivenza

Le voci del disagio non vengono raccolte e si procede verso gli obiettivi posti in funzione dei punti su esposti con determinazione, ostinazione quasi l’umanità avesse un unico bubbone da estirpare con taglio chirurgico sapiente : l’anima o psiche.

Comprendo perché accade, ma non giustifico o considero  utile o necessaria tale sapiente azione alla quale assistiamo quotidianamente, vorrei che il welfare tornasse ad occuparsi di welfare, assistenza, risposta ai bisogni della gente e costruzione di civiltà e progresso attraverso queste risposte.

Cara MINISTRA FORNERO, da donna a donna Le rivolgo alcune domande: quando l’attenzione dell’istituzione che gestisce e rappresenta verrà rivolta  alla cura dei più deboli ? Quando procederà ad elaborare un piano di intervento globale in risposta ai bisogni della collettività? Perché si è pensato solo ai tagli e non si è prodotta alcuna strategia di sostegno per gli individui, peraltro OBBLIGATORIA in un momento di grave crisi?

E da cuore a cuore : sarà pur vero e scientificamente provato  dalle ricerche in ambito psicologico e psichiatrico che il suicidio ha alla base un disagio preesistente all’evento, ma tali ricerche hanno anche evidenziato che in assenza di un fattore scatenante o dove si intervenga positivamente sostenendo l’individuo che affronta una situazione di  stress psichico, le condotte suicidarie non vengono manifestate.
E’ d‘uopo non solo meditare, ma AGIRE con interventi atti a sostenere e rimuovere, per quanto  possibile, tale disagio.

La vita ( e direi per fortuna) non è un trattato di economia ed alla psiche non servono lezioni di strategie economico – finanziarie !   

Brindisi, 11/04/2012                                     Iacopina  Mariolo






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