Siamo in tema, ricorre
infatti la settimana Santa che rievoca il sacrificio di Gesù sulla Croce. Sono 14
le stazioni tradizionali della Via Crucis
(eccone alcune):Gesù è condannato a morte /Gesù è caricato della croce/Gesù cade per la prima volta /… /Gesù cade per la seconda volta /…/Gesù è inchiodato sulla croce.. /Gesù muore in croce /… /Il corpo di Gesù è deposto nel sepolcro.
Lungi dal voler essere blasfemi,
si ritiene che le vite degli uomini e delle donne ove si annidano speranze e
desideri, ma anche dolori e sacrifici estremi, trovino nella rappresentazione
del Cristo che va verso il calvario , una metafora che contribuisce a rendere
la religione un percorso umanizzato
ed estendibile a quanti, ingiustamente condannati nella vita, si trovino a
percorrere un sentiero irto di difficoltà, con una croce sulle spalle, fino a
volte all’annientamento estremo della persona e della sua dignità.
Se pensiamo al calvario
di un disoccupato (licenziato, inoccupato od occupato con le mille sfumature
del caso..), il primo pensiero si rivolge alla condizione economica, situazione
di fatto fondamentale ma non esclusiva,
cosa dire infatti della lesa dignità umana, sancita dal diritto costituzionale
al lavoro – art 4…ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le
proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che
concorra al
progresso materiale o spirituale della società.-
La condizione di perdita
o di non conseguimento dello status sociale
di lavoratore, determina una situazione di grave depauperamento della
persona, che si trova ad affrontare un vero e proprio calvario.
Laddove poi vengano
meno le risorse individuali e sociali, in contesti che non riescono a costruire
alternative se pur temporanee o interventi di sostegno finalizzati al recupero
serio e concreto dell’attività lavorativa, la persona può entrare in un
percorso che ne distrugge l’essenza, che è motivazione alla vita, conoscenza,
costruzione di un sé positivo per se stessi e per gli altri (famiglia e
contesto sociale).
Il senso dell’essere al mondo e quanto di positivo
esiste in quest’affermazione, viene coartato e l’individuo, purtroppo a volte
fino al compimento del suo ciclo vitale produttivo (gli anni destinati
all’attività lavorativa) è destinato a non completare l’essenza della sua
persona.
Le considerazioni e gli
interventi con immediatezza ed efficacia nel qui ed ora, spettano alle
politiche per il lavoro ed alle parti
sociali, ed è auspicabile che, con una
religiosità nel senso laico del termine, chi può fare acquisti la piena consapevolezza del proprio ruolo e del
potere che riveste nella vita altrui.
Ricordiamo che la
Settimana Santa termina con la Resurrezione pasquale, pertanto si porge un caro
augurio a quanti si trovino nella condizione di difficoltà descritta, volto
alla speranza, al cambiamento ed al
superamento del disagio.
Buona Pasqua!
Brindisi,30/03/2018 Iacopina Maiolo
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