Ma perché il Natale ed i giorni a seguire rappresentano per noi la parentesi del calendario che identifichiamo come il periodo più bello dell’anno?
Negli ultimi 50 e più anni abbiamo vissuto il passaggio dalla tradizione legata agli aspetti religiosi ( la nascita del bambinello Gesù in quel di Betlemme al freddo e al gelo ) ; socio culturali( l’arrivo della Befana che evocava premi e punizioni inflitte da una figura alleata del Super Io e perciò invisibile ed irraggiungibile) ; ambientali ed economici ( ai piccoli, solo a loro, giungevano dai camini a legna e carbone, dolcetti e qualche caramella magari di zucchero caramellato confezionata nella cucina, che andavano a riempire calze di lana pesante); all’oggi che evoca in maniera privilegiata la spinta al consumo di beni non certo di prima necessità.
Le
festività natalizie dunque rappresentano per le multinazionali che gestiscono i
propri interessi, la possibilità di dirigere le masse manipolandone le
volontà.
Quale
senso dare oggi alle festività natalizie recuperandone il significato etico ed
affettivo?
Dobbiamo
fare riferimento a stati d’animo, emozioni e comportamenti ad essi ispirati.
Natale
(e
la parentesi festiva) è:
- magia ed incanto nel torpore di una natura dormiente sotto le coltri;
- attesa di una nuova vita che sorge pur fra mille difficoltà ed imprevisti;
- speranza nelle possibilità e capacità di costruire o realizzare il sogno ed i desideri (nuovo anno);
- solidarietà
ed amicizia (lo scambio affettivo del dono);
- promessa
ed
impegno in favore di un cambiamento che possa apportare benefici a chi
ci è vicino o a chi il cui ben- essere dipende dalle nostre scelte;
- riposo/
divertimento/ gioia;
- tempo
da
dedicare a chi amiamo.
Il
mio augurio di Buone Feste è ispirato al recupero di quanto è stato sommerso
dalla superficialità del vivere quotidiano e dalla deriva dei sentimenti e
delle emozioni di cui oggi siamo vittime ma anche attori forse inconsapevoli…
Brindisi,13/12/2023
Iacopina Maiolo
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