Italia21

venerdì 1 aprile 2016

2 Aprile – giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo



Conoscere e riconoscere l’autismo è finalmente ritenuto compito della collettività, di quella società che per anni ha giudicato, puntato il dito e colpevolizzato genitori e famiglie, rifiutato ed escluso con la chiusura e l’intolleranza i bambini ed i ragazzi definiti “ autistici” dalle scuole di ogni ordine e grado ( dall’asilo alla scuola superiore).

E’ vero, spesso non sono bambini facili  ma se così fosse non si parlerebbe di una giornata dedicata alla conoscenza in primis delle problematiche che sottendono all’autismo e poi alla consapevolezza, che ha in sé il germe del riconoscimento di quella diversità  che solo se nota può essere accolta e determinare possibilità  e regole di convivenza e relazione.

Speriamo sia questo  l’obiettivo fondamentale, oltre che della giornata, della campagna in atto che prevede spot, trasmissioni e special televisivi.

E’ vero, quale operatore scolastico presente a vario titolo nel mondo della scuola ( insegnanti di sostegno e non , assistenti, psicologi ) o compagno di classe  non ha un ricordo che ha segnato la relazione con lui - lei ? Dall’impossibilità o difficoltà della relazione  che si è espressa  nel gesto aggressivo,  alla nascente socialità segnata dal sorriso  dell’accoglienza e dalla mano tesa o dallo sguardo che inaspettatamente si volge, se pur in maniera fugace, all’interlocutore. Questo è il percorso che in molti possiamo ricordare e narrare per costruire nuovi spazi di condivisione , sanare ferite e dolori inflitti per pregiudizio, superficialità o senso di superiorità, quello che spesso  ci riveste quando l’esperienza non fa parte di noi  e del nostro repertorio di vita.

Lasciamo che nei luoghi opportuni e con le figure idonee per formazione e ruolo ( questa mattina ho visto in un noto programma televisivo ospiti che  tentavano a vario titolo di fornire interpretazioni , offrire risposte e proporre  terapie)  si continui a studiare l’autismo per fornire giuste diagnosi e proposte di  cura e di  intervento.
Oggi faccio mio l’intento narrativo che si sposa con un ricordo….

Da poco ho scoperto che hai l’età del mio figlio più grande, da poco ho avuto il privilegio di essere da te notata tanto da potermi avvicinare mentre mi sbirciavi con l’aria sorniona da dietro un cespuglio…

Certo mi avevi quasi colpita con quella scarpa volata via dal tuo piede con quel gesto studiato che tante volte  avevi ripetuto per attirare attenzione, non volevi farmi del male, questo lo so, ma dirmi che esistevi e che finalmente, avvicinandomi a tuo padre, vi avevo riconosciuto entrambi.
Tuo padre..che dire? In quel parco giochi ti ha condotto per la mano, da bimbo indomito ad oggi adulto nel corpo ma non per testa e cuore.
Ogni pomeriggio al parco giochi del Casale era segnato dalla tua presenza che ingombrante riempiva l’aria di suoni , dalla figura sollecita di tuo padre che ti invitava a giocare, ti tranquillizzava ed a suo modo  accarezzava te che ti mostravi sfuggente  ma a tuo modo sereno per rassicurare quell’uomo che temeva un  gesto inconsulto, ma  forse anche il giudizio di noi, genitori di bambini che venivano definiti normali.
Rivederti oggi mi dice che è come se il tempo fosse fermo ad allora, nella grandezza di tuo padre che in questi anni non ha perso un solo appuntamento con il parco giochi sfidando i rigori invernali e le calure estive, pur di vederti felice.
E’ questo che mi ha detto qualche mese fa, parlandomi di te, della tua maniera di essere adulto eternamente bimbo e del suo amore per te che hai invaso la sua vita con la potenza di un ciclone che ha un nome ma oggi anche una possibilità di conoscenza ed intervento : autismo.

Brindisi,02/04/2016                       Iacopina    Maiolo

 

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