Italia21

martedì 5 aprile 2011

Dalla Tunisia: il viaggio di Habib e Yasmina




Cara Yasmina
finalmente trovo il tempo per scriverti qualcosa. Il viaggio è stato tormentato,sai quanta paura ho nell’affrontare le onde del mare, di notte poi. Nostro padre me ne ha fatto sempre una colpa, non mi riteneva un vero uomo per il fatto di non essere diventato pescatore come lui, come suo padre e come suo nonno Per questo motivo mi ha mandato alla scuola , facendomi sentire un diverso per il sol fatto di non riuscire a contribuire alle spese della famiglia. Strano destino, ho studiato ,imparato e conosciuto a causa del mare ed ora mi ritrovo su questa barca, proprio perché ho capito, grazie ai libri, quanto sia importante sentirsi liberi. A bordo eravamo in trentadue e attorno a noi solo il nero dell’acqua e un silenzio angosciante. Per fortuna a tenermi compagnia sin dalla partenza da Zarzis c’è stato un gabbiano. Ha di molto sollevato il mio spirito,credimi. Mi piaceva pensare che fosse un buon auspicio e che ci stesse incoraggiando e dicendo “ Fate bene a fuggire e cercare un mondo migliore, ne avete il diritto!” Ho persino dormito,poco pochissimo… Giusto il tempo per sognare di essere con voi, cn mamma e con Saloua. Papa’ non c’è piu’ ma lo immaginavo che volava sopra di noi e che proteggeva il nostro viaggio, forse era lui il gabbiano. Chissa’ se sarebbe orgoglioso del suo unico figlio maschio ( in vita ripeteva che ero l’unica figlia) , ho sempre avuto voglia di dimostrargli il mio coraggio. Non me ne ha dato mai la possibilita’. Troppo studio, poco lavoro. E poi quel continuo ripetermi che ero un ingenuo, che non credevo alla malignita’ della gente. Per lui” l’umanita’ intera agiva solo ed esclusivamente per interesse. – “ Ricordati figlio che se qualcuno si mostra benevolo nei tuoi riguardi è solo per un suo tornaconto o perché è costretto ad esserlo. Non credere mai nell’amicizia disinteressata.!”
Come ti sbagliavi papa’… Sin dal nostro arrivo a Lampedusa la gente ci ha accolto con urla e strepiti…Erano felici come se fossimo delle popstar. Scene del genere non si vedevano dai tempi dei Beatles, ci mancava poco che ci chiedessero l’ autografo. Ci hanno tolto i lacci delle scarpe, sicuramente ci daranno dei mocassini. E via anche le cinture, in effetti luride e vecchie. C’è chi dice che a momenti arrivera’ un camion di Prada o di Versace per sostituirle. Ci sentiamo tutti piu’ importanti. Sai, l’altro giorno è arrivato anche il Primo Ministro Italiano, Berlusconi. E’ una persona squisita. Pensa che per esserci piu’ vicini ha deciso di comprare una villa sul posto. Chissa’ quanti dinari avra’ speso. Mi hanno anche detto che per compiere appieno la sua missione politica, trascura delle cose personali e che la parte politica avversa vorrebbe distoglierlo dalle sue mansioni portandolo a comparire davanti ai giudici, come se fosse un delinquente comune.
Ricordi quando quest’Estate sognavamo di venire in campeggio in Italia? Be, sorella, il sogno si sta per avverare…A breve prenderemo una nave da crociera che ci portera’ nel Salento, proprio dove desideravamo andare. Stanno attrezzando un campo grandissimo pieno di tende, chissa’ come ci divertiremo e peccato che tu non possa essere cn noi. Dopo dovremo solo decidere la destinazione che piu’ ci aggrada. Io penso di andare in Francia, so che ci stanno aspettando a braccia aperte e qualcuno di noi dovra’ pur andarci per non deluderli. Ora ti saluto perché dobbiamo presentarci all’imbarco, destinazione Taranto e poi a Manduria. Salutami la mamma e Saloua.
P.S. Viene con noi anche il gabbiano di cui ti ho parlato all’inizio, pero’ lui va ad Oria in un posto che si chiama zoo, non so che vuol dire ma sicuramente stara’ benissimo!

 Alfieri Carbone

Habib caro
in Francia ci sono i genitori di Tarek, puoi andare da loro, sono molto buoni e ti accoglieranno perché del loro figliolo non c’è traccia, pare scomparso in mare , la barca di quel disgraziato di Djerba   ha fatto FLOP ed è  affondata come una zucca ben matura…
Caro fratello ora che sai che il mio amore non c’è più, rivolgimi un pensiero ed una preghiera  quando puoi , perché ne ho  bisogno.
Da qui vedo le cose in maniera diversa da come le vedi tu, povero Habib così buono ed ingenuo…non ti fidare! Il nostro caro padre aveva ragione, la vita è dura e tu hai sempre avuto la testa fra le nuvole.. sogni…la realtà è un’altra cosa.
Ti ricordi la favola di nonna Aicha? La gallina che faceva le uova d’oro ma il contadino non si accontentò e la uccise cercando nel suo ventre un tesoro… non trovò niente e tornò ad essere povero…te lo ricordi il proverbio arabo che ripeteva nostro padre ?  La persona avida dorme con la fame….potevi  non andare, potevi restare, potevamo farci forza, tutti insieme.
Habib guardati alle spalle, da qui  vedo che l’Italia è un paese di bugiardi, di ingannatori, il popolo no, è buono perché è affamato quasi come noi. Sai forse loro riescono  ad avere un pasto caldo perché in Italia se uno è molto povero viene aiutato da altre brave persone , ma non se la passano bene, molti hanno perso il lavoro, i contadini non possono più coltivare i campi perché la loro terra è piena di veleni., anche dal cielo cade polvere malefica che distrugge la salute della gente.
I loro politici sono i traditori…guardano ai propri interessi  e che strano, le donne alla fine son quasi più indietro di noi, vengono  ricattate o offrono il loro corpo in turpi banchetti, quelle oneste fanno ancora fatica a vivere , altro che burka!
Conservati in salute e divieni saggio, io sarò sempre al tuo fianco anche se non mi vedrai.
Il giorno dopo la tua partenza io e Tarek abbiamo fatto una pazzia.. da Zarzis partiva un barcone, costava pochi dinari perché prendeva acqua, ma il proprietario della barca ( quello di Djerba) ci aveva giurato che non c’erano problemi, quindi con il mare calmo, son partita anch’io.  Mamma piangeva ma  le ho lasciato tutto quello che avevo.. tanto pensavo che la nostra vita  presto sarebbe cambiata, dovevamo  raggiungere la Francia io e Tarek…amore mio, lo tenevo stretto, mi lasciavo avvolgere dalle sue braccia  poggiando il mio capo sul suo petto. Rullio della barca che favoriva il sonno…  spruzzi di acqua salata sul volto.. vento.. mi rammento di quel libro che ho   letto a scuola, Il vecchio e il mare  si, di Hemin….sono felice,  stretta a Tarek! Abbiamo fatto bene a partire.. di colpo mi sento travolgere  dall’acqua, onde….alte… non vedo.. non respiro…mi accorgo che la vita mi sfugge ma è un attimo.
Il mio corpo è stato ripescato, di Tarek non c’ è  traccia.
E’ andata… in questa nuova forma sto bene e vedo le cose chiare e trasparenti .
 Habib ascoltami... non fidarti delle false promesse!

La tua cara sorella Yasmina
Iacopina Mariolo

Nessun commento:

Posta un commento