Italia21

martedì 22 ottobre 2024

Educare alla non violenza


Alla luce dell’escalation degli episodi di violenza, siamo ormai consapevoli di attraversare una fase di grave criticità, della quale devono farsi carico le scienze umane, sociali e mediche, in primis la psichiatria, compiendo un’analisi interpretativa del fenomeno.

 E’ necessario elaborare nuovi criteri diagnostici, interpretativi e predittivi al fine di definire nuove strategie di intervento e prevenzione.

 Ma ciascuno di noi dotato di senso critico, di un corretto esame di realtà e di sani principi, può e deve essere coinvolto attivamente nel porre freno alla violenza diffusa: bullismo, femminicidi, omicidi.

Mettersi in una posizione di difesa e chiudersi nella propria rocca in una situazione di allarme e di sfiducia negli altri, oltre ad incrementare il clima di tensione, limita il nostro vivere quotidiano e turba il nostro benessere.

Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo, ipse dixit (Gandhi).

Quanto tempo della nostra giornata dedichiamo a costruire percorsi di pace ed opportunità di cambiamento per diffondere una cultura della non violenza?

Dal clacson selvaggio al semaforo o nelle code che ci fanno spazientire, alla lotta per il parcheggio o per il posto in coda allo sportello, dove vale la legge del più furbo e di chi non si lascia sopraffare….

Che esempio offriamo a coloro per cui rappresentiamo modelli di identificazione e che sono legati a noi da un rapporto educativo?

Pace e non violenza non sono solo principi morali ma entrano nelle nostre vite e nelle nostre case, nelle azioni e nei comportamenti che mettiamo in atto nella relazione con gli altri e devono rappresentare un modus vivendi. Tutto ciò se crediamo nella possibilità di un vivere sociale basato sul rispetto reciproco, sul riconoscimento del valore dell’altro, sulla condivisione e sulla relazione ispirata a principi di collaborazione e di non sopraffazione.

 

Tutti noi abbiamo la possibilità di seminare e costruire pace…

Non sottovalutiamo l’importanza di questi comportamenti nel contrasto alla violenza diffusa alla quale assistiamo e dalla quale tendiamo a sentirci sopraffatti.

Le nostre famiglie, i contesti di relazione sociale ed affettiva rappresentano un’opportunità per costruire percorsi di pace e di educazione alla non violenza.

Brindisi, 19/10/ 2024                                               Iacopina Maiolo

lunedì 7 ottobre 2024

Psichiatria e dintorni: come intervenire per frenare l’escalation della violenza

 



Assistiamo ad una molteplicità di eventi che turbano la stabilità del sistema morale, comportamentale ed interpretativo di cui siamo parte. Nessuna enfasi o esasperazione del giudizio: siamo di fronte ad un fenomeno che possiamo definire epocale.

L’escalation di fenomeni e comportamenti violenti in una quotidianità che coinvolge attori ed attrici di azioni talmente atipiche nella loro  spietata crudeltà e dai tratti non classificabili nelle categorie interpretative e diagnostiche in uso dalla psichiatria e psicologia, pone quesiti ed obblighi che le scienze indicate hanno il dovere di affrontare fornendo delle risposte utili sia per la prevenzione che per la cura.

Appare dunque necessario:

-   -  Interrogarsi in maniera scientifica circa l’entità dei fenomeni Gli interventi ed i pareri espressi a livello mediatico (social, talkshow, rubriche giornalistiche) non hanno valore scientifico. La ricerca nel campo psichiatrico ha l’obbligo di superare l’approccio farmacologico e di riprendere gli studi multifattoriali in merito alle cause possibili dell’incremento parossistico di tali fenomeni

 - Rilevare se esistano nessi e interpretazioni che leghino gli eventi distruttivi e violenti a circostanze e situazioni oggettivamente definibili.

-Mettere in atto in maniera sistematica e coordinata a livello sociopolitico progetti ed interventi che coinvolgano esperti nelle varie aree delle scienze umane sulla base di studi e ricerche condotte a livello globale ed in sinergia da scuole, università, agenzie educative etc. La frammentazione degli interventi e l’improvvisazione li rende inefficaci e porta a sperpero di denaro.

 - Stabilire un’unità di crisi a livello centrale che possa offrire aiuto e sostegno diretto ed immediato in situazioni di emergenza.

 - Abbandonare moralismi, pregiudizi ed atteggiamenti superficiali. Non serve ad esempio intensificare le pene per incidere in maniera significativa sul fenomeno.

 Ma ciò che tutti noi possiamo fare è molto semplice: coltivare una cultura di pace e comprensione nelle nostre famiglie educando alla non violenza.

Brindisi,07/07/2024                                           Iacopina Maiolo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

martedì 19 marzo 2024

Benvenuti al Sud

 


Difficile non cadere nelle solite considerazioni, quelle che appaiono scontate perché è da decenni che riempiono i discorsi dei politici, le omelie dei sacerdoti, i salotti della gente bene e le rivendicazioni dei cittadini comuni unificati da quella situazione di disagio che consiste nell’essere abitanti della fascia di penisola che si snoda verso il  basso…il SUD appunto!

Siamo nel periodo in cui i cittadini delle brughiere, illuminate da un sole pallido e cariche di quell’umidità da nebbiolina costante, iniziano a coltivare il sogno degli angoli di paradiso, visioni e miraggi da sempre nel grigiore del quotidiano paesaggio.

Ecco che le regioni emblema di questo SUD da un lato tanto esaltato per poterne godere i frutti ai fini del ristoro estivo e dall’altro dimenticato e relegato a fanalino di coda dell’economia e della ricchezza sociale, trovano una considerazione maxima nei discorsi e nell’attenzione degli abitanti del NORD.

Campania, Basilicata, Calabria e Puglia divengono le terre del desiderio, belle, selvagge poiché espressione di una natura incontaminata, dalle tinte forti e dagli odori inebrianti..

In quanto abitante e cittadina della Puglia, ( vivo a Brindisi) qui radicata dalle scelte di genitori di altra provenienza, è di Lei che intendo parlare.

Qui da noi non si balla la pizzica tutto l’anno a piedi nudi né si suona il tamburello nelle aie festanti delle storiche masserie, memorie di quella civiltà scomparsa da almeno un secolo…da noi si vive una quotidianità che non rispetta la dignità degli uomini e delle donne, dei bambini e delle bambine.

Il lavoro? Qui è un optional e non un diritto.

E così via, a seguire per quanto attiene all’assistenza sociale, alla tutela ambientale, alla cura degli spazi urbani (strade, quartieri, verde pubblico).

Le nostre strade dissestate oltre misura non emanano l’olezzo degli oleandri ma il cattivo odore dei tombini.

Quindi se intendete venire a ballare in Puglia vi proponiamo anche un tour nelle nostre problematiche affinché dalla condivisione possa magari nascere, perché no, la soluzione.

 

Brindisi,19/03/2024                     Iacopina Maiolo

 

 

 

 

 

venerdì 29 dicembre 2023

L’anno che verrà ( 2024)

 


  •    "Ogni nuovo inizio proviene dalla fine di un altro inizio." (Seneca)

Entrata ormai nel gergo comune questa espressione grazie alla felice composizione del grande Lucio, siamo soliti introdurla quando, ormai prossimi al cambio di calendario, indichiamo i desiderata. cioè quanto vorremmo si realizzasse nell’anno a venire.

Sopraffatti da questa romantica intenzione dimentichiamo che la storia non la dettano maghi, cartomanti e prestigiatori con il cappello pieno di sorprese mirabolanti, la STORIA è un divenire, un flusso di eventi che rappresentano un continuum.

Continuum /s. neutro lat., usato in ital. al masch.- successione continua e inscindibile: il c. spazio-temporale] ≈ continuo(dal dizionario Treccani).

In quest’ottica, l’unica possibile se intendiamo costruire non ipotesi magiche ma certezze scientifiche per il futuro nostro e di tutte le popolazioni del pianeta Terra, ciò che accadrà nell’anno a venire è frutto di quanto si è realizzato in quello passato, in una concatenazione all’indietro che potrebbe condurmi fino alla Preistoria.

Così facendo se da un lato si evidenzia il progresso della civiltà, dall’altro emergono involuzioni e chiusure se non regressioni.

Se nell’anno precedente ho seminato odio, guerra e distruzione, è pressoché impossibile che nel prossimo a venire raccolga pace, amore e fratellanza fra i popoli…

E così via, purtroppo tante le aree e tanti gli eventi che hanno segnato in negativo la storia del 2023 e l’ imagine all the people sharing all the world ( immagina tutta la gente condividere il mondo - J.Lennon) rappresenta un sogno, un’utopia, anche se “fa male al cuore “ dirlo.

Che fare dunque? Abbandonarci al pessimismo in una visione tragica del futuro?

Certamente no, non dimentichiamo che la STORIA siamo NOI e che le nostre azioni possono generare il cambiamento desiderato ed atteso.

Dall’essere umano preistorico abbiamo   imparato a   marcare il territorio con l’impronta dei piedi e traducendo il concetto in azioni, lasciamo nel nostro habitat un’orma positiva che possa divenire un segno distintivo di buone intenzioni e pratiche.

E così dalla semina, per ogni seme gettato da mani accorte nella giusta stagione (nei tempi e nei luoghi opportuni) una nuova vita andrà ad arricchire il bene comune che è costituito dalle genti e dai contesti in cui la loro esistenza si realizza (sociale, economico, politico).

Seminiamo pace se desideriamo vivere nella pace, seminiamo amore ed elaboriamo l’odio se crediamo nella forza che si oppone alla distruzione.

Buon anno a tutti, che sia un anno non solo di buone intenzioni ma di realizzazioni in favore della costruzione di un cambiamento positivo per qualcuno o qualcosa che vada oltre i nostri interessi ed il  mantenimento della propria confort zone.

Per quanto piccolo o poco efficace possa apparirci, può realmente contribuire a costruire quel cambiamento che desideriamo per tutti.

 Brindisi, 27/12/2023                     Iacopina Maiolo

 

 

 

 

 

 

 

 

mercoledì 13 dicembre 2023

Natale 2023

 


Ci siamo, il conto alla rovescia raggiunge il culmine, ormai pochi giorni ci separano dalle festività più attese dell’anno.

Ma perché il Natale ed i giorni a seguire rappresentano per noi la parentesi del calendario che identifichiamo come il periodo più bello dell’anno?

Negli ultimi 50 e più  anni abbiamo vissuto il passaggio dalla tradizione legata agli aspetti religiosi ( la nascita del bambinello Gesù in quel di Betlemme al freddo e al gelo ) ; socio culturali(  l’arrivo della Befana che evocava premi e punizioni inflitte da una figura alleata del Super Io e perciò invisibile ed irraggiungibile) ; ambientali ed economici ( ai piccoli, solo a loro, giungevano dai camini a legna e carbone, dolcetti e qualche caramella magari di zucchero caramellato confezionata nella cucina, che andavano a riempire calze di lana pesante); all’oggi  che evoca in maniera privilegiata la spinta al consumo di beni non certo di prima necessità.

Le festività natalizie dunque rappresentano per le multinazionali che gestiscono i propri interessi, la possibilità di dirigere le masse manipolandone le volontà.

Quale senso dare oggi alle festività natalizie recuperandone il significato etico ed affettivo?

Dobbiamo fare riferimento a stati d’animo, emozioni e comportamenti ad essi ispirati.

Natale (e la parentesi festiva) è:

- magia ed incanto nel torpore di una natura dormiente sotto le coltri;

- attesa di una nuova vita che sorge pur fra mille difficoltà ed imprevisti;

- speranza nelle possibilità e capacità di costruire o realizzare il     sogno ed i desideri (nuovo anno);

- solidarietà ed amicizia (lo scambio affettivo del dono);

- promessa ed impegno in favore di un cambiamento che possa apportare benefici a chi ci è vicino o a chi il cui ben- essere dipende dalle nostre scelte;

- riposo/ divertimento/ gioia;

- tempo da dedicare a chi amiamo.

Il mio augurio di Buone Feste è ispirato al recupero di quanto è stato sommerso dalla superficialità del vivere quotidiano e dalla deriva dei sentimenti e delle emozioni di cui oggi siamo vittime ma anche attori forse inconsapevoli…

Brindisi,13/12/2023                                              Iacopina Maiolo 

martedì 12 dicembre 2023

Rondini al guinzaglio ( libertà per tutte le donne )

 

In favore di una nuova libertà, di un essere al mondo amando e ricevendo amore senza guinzagli od ostacoli al proprio volo

Il 25 novembre di quest’anno, giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, sorge su nuove consapevolezze dettate da una realtà ancor più dolorosa a causa dei recenti episodi di cronaca.

La giornata internazionale è stata istituita nel 1999 dall’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite in ricordo dell’assassinio di tre sorelle, avvenuto in tal giorno del 1960, nella repubblica dominicana.

Al di là della retorica, del gran parlare su femminicidi e violenza di genere da parte degli organi di stampa, delle istituzioni scolastiche, di politica, social e quant’altro appartenga al mondo dei media, è il dolore delle vittime e di coloro che le hanno amate che parla.

E’ il dolore delle donne sopravvissute a violenze e abusi rivolti al suo “essere donna” che parla.

E’ il dolore delle vite negate per imposizioni e valori che disattendono la realizzazione di desideri e sogni coltivati spesso in segreto per il timore che possano essere sciupati e “sporcati” nella loro bellezza e purezza dai pregiudizi di una società che pone catene e limiti alle donne.

E’ il dolore di chi non rinuncia, non desiste e non abbandona gli intenti e le azioni in favore di un cambiamento possibile per lei e per tutte le donne.

Partiamo da qui, dal dolore, riconosciamolo anche quando non appare estremo e distruttivo ma entra, proprio per la sua non immediata evidenza, nell’animo e turba, limita e offusca la realizzazione di sé.

Non a caso la depressione è molto più diffusa fra le donne che fra gli uomini.

Facciamo in maniera, noi donne, che tali consapevolezze possano emergere e trasformiamo il dolore in azioni e comportamenti volti alla riappropriazione di quanto di bello ci sia stato sottratto, magari mutando obiettivi e percorsi se ormai obsoleti.

In favore di una nuova libertà, di un essere al mondo amando e ricevendo amore senza guinzagli od ostacoli al proprio volo.

 

Brindisi, 24/11/2023                                               Iacopina Maiolo

 

 

 

 

martedì 10 ottobre 2023

Il viaggio dell’eroe

 

Siamo abituati a considerare l’eroe /eroina come un essere superiore che si manifesta ed esprime comportamenti ed azioni coraggiose senza valutare le conseguenze che potrebbero arrecargli a livello personale (gesta eroiche).

E’ così che a noi esseri comuni gli eroi (così indicati dalla storia o rilevati dai media negli eventi di cronaca) appaiono lontani dalla nostra realtà che non fa clamore, una realtà che riferisce di una vita ricca di imperfezioni e di spigolosità.

Ma il sentirsi mediocri o inferiori è una sensazione che spesso trascura eventi e circostanze in cui abbiamo espresso tutt’altro, mostrandoci forti, coraggiosi e determinati, impavidi come degli eroi /eroine, appunto.

Ecco che il viaggio dell’eroe inizia al momento della nascita quando, costretto dall’orologio biologico a lasciare la comfort zone, mi avventuro nel canale del parto ed assecondando il moto materno mi spingo all’interno del tunnel che mi conduce verso l’ignoto…

A seguire, ogni conquista, ogni apprendimento, anche quelli che appaiono più scontati e banali richiedono una buona dose di coraggio e temerarietà e se ne siamo passati relativamente indenni possiamo essere certi che a livello personale siamo stati, per certi versi, degli eroi.

Ma l’eroe/eroina manifesta comportamenti che non considerano i confini del sé e si rivolgono esclusivamente al benessere ed alla tutela degli altri.

Apriamoci dunque alla riflessione ed al recupero di quelle azioni che ci vedono o ci hanno visti attenti e disposti alla cura dell’altro/i nel contesto familiare e dei legami affettivi, in quello lavorativo e comunitario.

In questa maniera possiamo scoprire che in molti gesti in favore dell’altro abbiamo espresso una nostra parte di eroismo o meglio, di eroicità, poiché se l’eroismo rappresenta l’atto estremo di rinuncia al sé, l’eroicità la possiamo intendere come l’attitudine a divenire naturalmente eroi in alcune circostanze della nostra vita….

 

Brindisi,09/10/2023                                     Iacopina Maiolo