Italia21

lunedì 5 gennaio 2015

L’addio a Pino


Non si è mai pronti per un addio in questo limitato orizzonte terreno, esasperato nelle sue componenti materiali  dalla scomparsa della spiritualità e di quanto è territorio dell’anima, aspetti cui purtroppo oggi assistiamo impotenti.

Egli rappresenta  meglio di qualsiasi cantautore la sintesi fra gli aspetti concreti dell’esistenza  ( non dimentichiamo la provenienza da una Napoli che  esprime nell’emergenza rifiuti e nella camorra una problematicità  bassa e terrena,  corporea ed umorale ) e la loro sublimazione che parla di emozioni , anima e spiritualità.

Lasciare il palcoscenico all’improvviso , esenti dal degrado corporeo cui inevitabilmente la malattia conduce , e questo a qualsiasi età accada, potrebbe  essere una grazia riservata e concessa non a tutti.
Due cantori dell’anima, Lucio Dalla da tempo e Mango recentemente ci hanno lasciato con tale modalità, quasi una jam session non preventivata e giunta forse  inaspettata.
Oggi l’addio si rivolge a Pino, compagno da anni di spazi di vita , di angoli di paradiso sorti inaspettatamente nel caos postmoderno  di una quotidianità degradata , emozioni pure che si rivolgono all’anima dovunque e chiunque essa sia.
Oggi si chiude il sipario su di un’esistenza che con la sua meravigliosa essenza musicale  ha accompagnato le nostre vite, noi ,  generazione incerta  e divisa  fra il lasciarsi andare all’assenza ed al vuoto di scopi e di ideali, e l’espressione della massima presenza  nella difesa  dell’etica e di un umanesimo costruito all’alba del XXI secolo.

Caro Pino, un angolo del mio cuore  ti ospiterà in eterno e non mi stancherò di richiamarti alla memoria dei miei figli e di quelli che verranno come un musicista dotato di grande empatia, in armonia con la musica degli spartiti , la melodia  dell’anima ed il rumore dei quotidiani eventi.

Grazie! E buon viaggio.    


Brindisi, 05/01/2015                                      Iacopina  Maiolo