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mercoledì 9 aprile 2025

La storia siamo noi…

 



Nasciamo in maniera e con modalità sempre più programmate: dalla fecondazione assistita, scelta anche nel nostro paese come alternativa al naturale iter che prevede un uomo e una donna (possibilmente partners) posti in una situazione di reciprocità ed intima comunicazione, alla pianificazione estrema.

Quest’ultima prevede, al pari di un algoritmo o di un’espressione matematica, il calcolo del momento in cui le condizioni individuali, sociali, economiche, consentono di portare a termine il progetto per cui il genere umano esiste, al pari di ogni essere vivente.

Ma il quesito fondamentale da porsi dovrebbe essere: siamo pronti per generare, cioè a fare i genitori? Ciò va ben oltre il mutuo, il contratto a tempo indeterminato, l’acquisto dell’auto

Se è pur vero che la responsabilità adulta fa riferimento anche a fattori per così dire materiali, appare discutibile che il loro conseguimento sia posto come primario in una scelta che coinvolge aspetti affettivi, emotivi e di maturazione psicologica.

Qualche decennio fa almeno nelle regioni virtuose, nei consultori la scuola genitori era attiva con percorsi di accompagnamento alla nascita ed ai primi mesi di vita, oggi solo nelle parrocchie le coppie affrontano dei percorsi di preparazione, ma solo per l’élite che giungerà al matrimonio religioso ed i temi affrontati non centrano l’ottica della preparazione alla genitorialità.

Quante tragedie si potrebbero evitare con un serio intervento di prevenzione? Se da un lato quanto raggiunto dal progredire degli studi e delle scoperte scientifiche è al servizio dell’umanità, dall’altro spesso ci troviamo a raccogliere i cocci di una civiltà in frantumi che non lascia spazio alle riparazioni ma che richiede interventi di costruzione di nuovi spazi che pongano al centro la persona e quelli aspetti che concorrono al suo sano e corretto sviluppo nelle varie fasi dell’esistenza.

Ognuno di noi scrive la sua storia nel percorso di vita ed appartiene alla Storia, in quest’ottica niente andrà perduto se si rivolge alla prevenzione ed al superamento delle problematiche degli individui, poiché si traduce in benessere per la comunità e civiltà.

 

Brindisi  8/4/2025                                      Iacopina Maiolo

 

 

 

 

 

 

 

 

giovedì 31 dicembre 2020

Un anno da ricordare

 



Il 2020 passerà alla memoria come un anno da depennare dall’agenda dei nostri ricordi, c’è chi vorrebbe proporre di cancellarlo dalle pagine della storia.

La Storia dà I brividi /E nessuno la può cambiare/La Storia siamo noi/Siamo noi padri e figli/.. La Storia non ha nascondigli / La Storia non passa la mano/La Storia siamo noi ( testo tratto da “La storia siamo noi “ di F. De Gregori ).

Ecco che quanto accade, nel bene e nel male,  non si può cancellare ma non per costrizione o ineluttabilità. Impariamo presto, noi esseri umani, che ogni evento, per quanto triste e sciagurato interviene  come tessera nella costruzione del puzzle delle nostre esistenze, e se con fantasie compensatorie  immaginiamo la nostra vita priva di qualche triste accadimento che abbiamo patito, dubito che saremmo pronti a sottrarlo al magico incastro, poiché ben sappiamo che il quadro della nostra esistenza perderebbe di significato.

Quanto è accaduto ha una portata storica notevole ed unica, per noi che non abbiamo vissuto  guerre,  eventi e  catastrofi naturali che si sono  consumati lontano  da noi  anche nell’ultimo ventennio.

Certo se al quesito su quale sia stata l’esperienza più difficile da affrontare a causa della pandemia, qualcuno pensasse di rispondere

- la chiusura dei centri commerciali, dei centri estetici, dei bar o ristoranti... perché non sapevo cosa fare e mi annoiavo in lockdown –

farebbe bene a tacere.

La pandemia in pochi mesi  ha intaccato e purtroppo in alcuni casi distrutto ( ciò vale per i più economicamente fragili ) l’assetto economico e sociale che in questi anni era stato costruito, spesso con sacrifici , senso di responsabilità ed anche efficienza e professionalità.

I lutti hanno poi devastato in alcune zone d’Italia un’intera fascia generazionale colpendo spesso in toto alcuni nuclei familiari.

Sono questi gli aspetti che rendono negletto  l’anno trascorso, e che ci portano ad esorcizzare quasi con riti scaramantici la malasorte, affinché non si riproponga nell’anno a venire.

Facciamo tesoro di quanto è accaduto, accettiamo il cambiamento che la pandemia inevitabilmente ha portato con sé e prendiamo gli aspetti positivi che in ogni evento, per quanto spiacevole, esistono.

Stiamo scrivendo  le pagine di un cambiamento che potrebbe essere epocale, usiamo la creatività , l’amore per la vita dell’individuo e della comunità, il senso etico del vivere civile , pensando al 2021 come un anno vestito di nuovo nel vero senso della parola.

E’ questo per me l’augurio migliore.

 

Brindisi, 31/12/2020                                Iacopina Maiolo