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martedì 12 dicembre 2023

Rondini al guinzaglio ( libertà per tutte le donne )

 

In favore di una nuova libertà, di un essere al mondo amando e ricevendo amore senza guinzagli od ostacoli al proprio volo

Il 25 novembre di quest’anno, giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, sorge su nuove consapevolezze dettate da una realtà ancor più dolorosa a causa dei recenti episodi di cronaca.

La giornata internazionale è stata istituita nel 1999 dall’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite in ricordo dell’assassinio di tre sorelle, avvenuto in tal giorno del 1960, nella repubblica dominicana.

Al di là della retorica, del gran parlare su femminicidi e violenza di genere da parte degli organi di stampa, delle istituzioni scolastiche, di politica, social e quant’altro appartenga al mondo dei media, è il dolore delle vittime e di coloro che le hanno amate che parla.

E’ il dolore delle donne sopravvissute a violenze e abusi rivolti al suo “essere donna” che parla.

E’ il dolore delle vite negate per imposizioni e valori che disattendono la realizzazione di desideri e sogni coltivati spesso in segreto per il timore che possano essere sciupati e “sporcati” nella loro bellezza e purezza dai pregiudizi di una società che pone catene e limiti alle donne.

E’ il dolore di chi non rinuncia, non desiste e non abbandona gli intenti e le azioni in favore di un cambiamento possibile per lei e per tutte le donne.

Partiamo da qui, dal dolore, riconosciamolo anche quando non appare estremo e distruttivo ma entra, proprio per la sua non immediata evidenza, nell’animo e turba, limita e offusca la realizzazione di sé.

Non a caso la depressione è molto più diffusa fra le donne che fra gli uomini.

Facciamo in maniera, noi donne, che tali consapevolezze possano emergere e trasformiamo il dolore in azioni e comportamenti volti alla riappropriazione di quanto di bello ci sia stato sottratto, magari mutando obiettivi e percorsi se ormai obsoleti.

In favore di una nuova libertà, di un essere al mondo amando e ricevendo amore senza guinzagli od ostacoli al proprio volo.

 

Brindisi, 24/11/2023                                               Iacopina Maiolo

 

 

 

 

giovedì 26 novembre 2020

Voci di donne

 


 

Camminando nei corridoi delle nostre esistenze, spesso, ma sarebbe il caso di affermare sempre, incontriamo episodi, eventi, manifestazioni  o semplici intenzioni di abusi e violenze.

Non è che agli uomini non accada, intendiamoci. Violenze, abusi, maltrattamenti fisici o solo psicologici sono all’ordine del giorno, e talmente diffusi nell’oscurantismo dei diritti umani e del senso etico che stiamo attraversando, da turbare oltremodo le coscienze.

Ma quando parliamo di donne è diverso, il confine appare evidente ed inequivocabile : la violenza rivolta alle donne è un’espressione del genere a cui appartengono, tocca profondamente il nucleo dell’essere offendendo la dignità dell’esistente, degradandone i percorsi di vita, turbando e segnando con matite indelebili gli animi ed i vissuti.

Questo senza vittimismo o autocommiserazione, perché le donne imparano a lasciar fluire, ad accogliere con resilienza quanto accade nelle loro esistenze, integrando le esperienze positive , quanto di bello offre la vita, con quegli aspetti che nel loro squallore inducono disagio, traumi e senso di sconfitta.

Come spiegarlo agli uomini?

E’ violenza ed abuso qualsiasi gesto, azione od intenzione che usi e prevarichi la femminilità degradandola, anche se questo è il risultato ma non l’intento. Ecco ad esempio che  anche uno sguardo di troppo rivolto nei confronti di una ragazzina poco  più che bimba verso specifiche parti del suo  corpo ,  può determinare vissuti di abuso e violenza.

Finché continuerà, anche se in maniera subdola o indiretta, l’atteggiamento culturale di possesso, mercificazione e connotazione sessuale delle donne e del loro corpo, dubito che ci si possa liberare da comportamenti maschili inadeguati o inopportuni.

Vivere la sessualità ed il proprio orientamento in serenità, nel rispetto della dignità dell’altrui presenza, senza prevaricare, assoggettare, offendere, è presupposto per la costruzione di rapporti ispirati dall’amore e non dal degrado morale della violenza.

Queste considerazioni alla luce della giornata del 25 novembre, che rappresenta uno spazio di riflessione sul tema della violenza nei confronti delle donne.

Brindisi , 24/11/2020                                      Iacopina Maiolo