E la gente corre nelle piazze per andare a vedere
Questa
sera, così dolce che si potrebbe bere
Da passare in centomila in uno stadio
Una sera così strana e profonda
Che lo dice anche la radio
Anzi la manda in onda………..
È l'ora dei miracoli che mi confonde….
Si
muove la città
Con le piazze e i giardini e la gente nei bar….
Dal testo di una canzone di L. Dalla “ La sera dei miracoli”
Per noi rappresenta un miracolo
ciò che attendiamo da tempo ( da più di un anno), alla luce degli eventi
attuali infatti anche solo il ritrovarci
a conversare ai tavolini di un bar, magari alternando alla conversazione gesti
che esprimono affetto o cordialità ( un abbraccio, una carezza od un semplice
tocco) appare un obiettivo dal non facile conseguimento.
Maggio nella memoria è per me il
mese delle tiepide notti da trascorrere fra gli aromi della primavera ormai
inoltrata, nei weekend, quando i tempi si allungano ed i tardivi rientri a casa
sono già il preludio dell’estate in arrivo, quando trascorrere la notte intera
all’aperto è usuale ed auspicabile ( anche per la calura estiva diurna dei nostri luoghi ).
Il coprifuoco oggi imposto è un obbligo non solo sanitario, ma morale, per prevenire e curare, per alleviare il peso della pandemia con gesti, comportamenti ed azioni adulti e seri che possano limitare contagi e morti, niente di più, ma sicuramente non è richiesta di poco conto.
Ripercorro con la mente i ricordi della vita estiva all’aperto, accompagnata da comportamenti ispirati a naturalezza e voglia di riappropriarsi di quel sé che l’inverno ricopre di cautele e chiusure e mi assale non solo la nostalgia, ma il timore che le ristrettezze di oggi proseguano a tempo indeterminato.
Questi
stati d’animo che oggi ci
appartengono tuttavia non devono
piegarci, affrontiamo queste difficoltà costruendo alternative e possibilità.
Qualcuno dirà che sono illusioni, che deviano dal contatto con la
realtà, ma il nostro corredo cromosomico ( è nel DNA delle specie viventi ) è
predisposto per l’adattamento quando muta il contesto ambientale di
riferimento. Ciò avviene anche a livello psichico, questa forma di adattamento
si chiama RESILIENZA.
La resilienza è una funzione
psichica che consente di affrontare le difficoltà senza opporre strenue difese,
ma in contemporanea rielaborandole e trovando soluzioni alternative , spesso
guidate dal PROBLEM SOLVING ,
funzione cognitiva pragmatica e dotata di senso di realtà, capace di
ristrutturare il campo percettivo per coglierne aspetti nascosti al primo impatto, richiede dunque intuito,
intelligenza e capacità di pensare in maniera divergente.
Il PENSIERO DIVERGENTE rappresenta la nostra capacità di essere
creativi ed in questo caso nel trovare soluzioni alternative alle difficoltà.
Si auspica che le task force
impegnate nelle riaperture possibili ed eventuali, si facciano guidare dalle
tre funzioni descritte, la razionalità ed i criteri scientifici usati in
maniera unilaterale potrebbero non risolvere le problematiche ma in alcuni
casi, intensificarle .
Brindisi,28/04/2021
Iacopina
Maiolo