Italia21

venerdì 27 marzo 2015

Le ragioni del cuore e le ragioni della politica.





Descrivere la attuale situazione economica  da un punto di vista esclusivamente tecnico, potrebbe portare  ( dico potrebbe perché è da dimostrare , ma per far ciò occorrono competenze specifiche che non appartengono al mio background) per leggi matematiche e regole  aritmetiche come quelle che si utilizzano per far quadrare i bilanci, al  riconoscimento di superamento della fase critica che caratterizza ormai da alcuni anni l’Italia?
Ad esempio alcuni elementi da un punto di vista numerico, potrebbero indicare che c’è un incremento da parte delle aziende di assunzioni,. in particolare a tempo indeterminato, e potrebbero essere interpretati  come segnali di ripresa, luci che indicano il cammino per emergere dal buio della crisi.
Ma i segnali  di luce potrebbero essere  dei fuochi fatui?
La definizione scientifica ( dal sito web www.focus.it) è la seguente:
I fuochi fatui sono fiammelle fugaci prodotte dai gas emessi da materie organiche durante la loro decomposizione. Queste emanazioni sono composte da idrogeno e fosforo, che si infiammano spontaneamente non appena entrano in contatto con l’ ossigeno dell’ aria. Un tempo, quando i corpi non venivano sigillati nelle bare di zinco, era possibile osservare questo fenomeno nei cimiteri. Si verifica però anche nelle paludi e negli stagni….
Senza nulla togliere  al barlume della  speranza  che rappresenta (da questa parte della barricata)  il motore  al quale da sempre l’umanità sa e può attingere quando deve risalire dal baratro di una distruzione , esaminando il fenomeno appena esposto, i segnali di luce definiti fuochi fatui , cioè illusori, provengono da materiale decomposto o in fase di decomposizione, magari imputridito nelle paludi ove il materiale è impantanato. Lucida metafora o pessimismo dettato dalle difficoltà del momento?
Direi che come sempre in medio stat  virtus, dunque non abbandoniamo la speranza ma allo stesso tempo non  cadiamo facili prede di un certo trionfalismo politico tendente ad annebbiare  le coscienze ( scusate, ma  la storia d’Italia docet), usiamo la ragione e chiediamo alla politica di iniziare ad usare le ragioni del cuore, perché ritengo che non lo abbia mai fatto ; almeno nel nostro paese.
Se l’ottica si restringe ora alle  faccende locali  passando dal macro al micro sistema  come la matrioska che ingloba il  piccolo nucleo  nel grande contenitore, pensando  alla Puglia ed alla situazione nello specifico del territorio brindisino, non possiamo non notare che alcuni aspetti che un certo  trionfalismo politico potrebbe aver usato (  come sempre il condizionale è d’obbligo ) a vantaggio di una politica della ricrescita, quale ad esempio la prima desiderata e poi proclamata   abolizione delle province , più che un contenitore di nuove risorse economiche a cui attingere è divenuto esso stesso un problema , un elemento di grave e grande distruzione della economia delle genti, come il serpente che si morde la coda .
Infatti se uniamo come viaggiatori di una nave alla deriva, i dipendenti della provincia  e delle società  in house, i servizi  ed  in estensione le economie del network ad esso collegate, abbiamo chiara visione dell’involuzione economica e sociale che sta per derivarne ( a questo punto a causa degli eventi  abbiamo abbandonato il condizionale).
Continuando ad utilizzare  l’ottica sistemica, rimanendo  nei confini del micro ma allargando  il territorio, guardiamo ora al contenitore Puglia : è possibile che alcune promesse non siano state rispettate?  Non aveva la regione Puglia preso l'impegno di risolvere il problema economico rintracciando i fondi necessari per la gestione dei servizi ed il passaggio del personale , compreso quello delle partecipate  senza colpo ferire  o meglio danno provocare  agli incolpevoli  lavoratori?
In un momento in cui l'impegno politico non può e non deve essere disgiunto da quello sociale, mi chiedo con quale spirito i cittadini  di Brindisi e provincia, i lavoratori , le loro famiglie, la rete  sociale ad essi collegata, andrebbero ad eleggere i propri rappresentanti al consiglio regionale nelle prossime scadenze elettorali  se la catastrofe annunciata divenisse effettiva.

Che la politica mostri dunque l'opportuna ed adeguata sensibilità con l'assunzione di quel senso di responsabilità che dovrebbe in primis caratterizzarla., ma che anche e finalmente faccia proprie le ragioni del cuore, se  il territorio e le sue genti , delle  quali  a parole si erge a tutela, le stanno realmente a cuore.

Brindisi, 27/03/2015                                                   Iacopina  Maiolo

martedì 10 marzo 2015

Brevi considerazioni post 8 marzo




Ogni anno provo ad alimentarle, le mimose, non le lascio  seccare  nel loro cellophane  stretto dal nastrino giallo  in tinta , ma le pongo in due dita di acqua finché reggono, cioè fino a quando il giallo vivo che le caratterizza non lascia spazio al colore di fiore appassito.
E’ per me inevitabile il paragone da un lato con il sole appena sorto quando i raggi illuminano la giornata nascente di una luminosità viva, ma anche pura e diretta, tanto che la si può mirare senza schermo, e dall’altro con  l’inevitabile tramonto del tardo crepuscolo che fa scempio di luce.
Regine per un giorno fra dediche che immortalano l’evento con versi  e frasi auliche ispiratori  di lacrime  ed emozioni zuccherose; complici  ed alleate delle altre, anche coloro che trascorrono buona parte dell’anno a seminar rancori e zizzania fra le pari di sesso, dispensano auguri e messaggini di amore amicale.

Essere donne per 364 giorni all’anno significa spesso, ahimè ancora oggi,  lottare contro le discriminazioni e le ingiustizie, le disconferme ed i mancati riconoscimenti ; lottare contro il senso comune delle cose che vede le donne secondo stereotipi ben venduti dai media : dalla donna merce sessuale alla madre santa, alla  crocerossina che cura ed allevia ogni dolore, alla vittima da distruggere fisicamente o psichicamente.
Costruiamo questa rete di solidarietà oggi più che mai necessaria e ritroviamoci, uomini e donne mossi dal comune intento di rendere la nostra presenza sulla terra, libera dall’oppressione di ruoli che  oscurano il cammino verso la civiltà.

 Brindisi,10/03/2015                                                                     Iacopina Maiolo