Italia21

venerdì 29 dicembre 2023

L’anno che verrà ( 2024)

 


  •    "Ogni nuovo inizio proviene dalla fine di un altro inizio." (Seneca)

Entrata ormai nel gergo comune questa espressione grazie alla felice composizione del grande Lucio, siamo soliti introdurla quando, ormai prossimi al cambio di calendario, indichiamo i desiderata. cioè quanto vorremmo si realizzasse nell’anno a venire.

Sopraffatti da questa romantica intenzione dimentichiamo che la storia non la dettano maghi, cartomanti e prestigiatori con il cappello pieno di sorprese mirabolanti, la STORIA è un divenire, un flusso di eventi che rappresentano un continuum.

Continuum /s. neutro lat., usato in ital. al masch.- successione continua e inscindibile: il c. spazio-temporale] ≈ continuo(dal dizionario Treccani).

In quest’ottica, l’unica possibile se intendiamo costruire non ipotesi magiche ma certezze scientifiche per il futuro nostro e di tutte le popolazioni del pianeta Terra, ciò che accadrà nell’anno a venire è frutto di quanto si è realizzato in quello passato, in una concatenazione all’indietro che potrebbe condurmi fino alla Preistoria.

Così facendo se da un lato si evidenzia il progresso della civiltà, dall’altro emergono involuzioni e chiusure se non regressioni.

Se nell’anno precedente ho seminato odio, guerra e distruzione, è pressoché impossibile che nel prossimo a venire raccolga pace, amore e fratellanza fra i popoli…

E così via, purtroppo tante le aree e tanti gli eventi che hanno segnato in negativo la storia del 2023 e l’ imagine all the people sharing all the world ( immagina tutta la gente condividere il mondo - J.Lennon) rappresenta un sogno, un’utopia, anche se “fa male al cuore “ dirlo.

Che fare dunque? Abbandonarci al pessimismo in una visione tragica del futuro?

Certamente no, non dimentichiamo che la STORIA siamo NOI e che le nostre azioni possono generare il cambiamento desiderato ed atteso.

Dall’essere umano preistorico abbiamo   imparato a   marcare il territorio con l’impronta dei piedi e traducendo il concetto in azioni, lasciamo nel nostro habitat un’orma positiva che possa divenire un segno distintivo di buone intenzioni e pratiche.

E così dalla semina, per ogni seme gettato da mani accorte nella giusta stagione (nei tempi e nei luoghi opportuni) una nuova vita andrà ad arricchire il bene comune che è costituito dalle genti e dai contesti in cui la loro esistenza si realizza (sociale, economico, politico).

Seminiamo pace se desideriamo vivere nella pace, seminiamo amore ed elaboriamo l’odio se crediamo nella forza che si oppone alla distruzione.

Buon anno a tutti, che sia un anno non solo di buone intenzioni ma di realizzazioni in favore della costruzione di un cambiamento positivo per qualcuno o qualcosa che vada oltre i nostri interessi ed il  mantenimento della propria confort zone.

Per quanto piccolo o poco efficace possa apparirci, può realmente contribuire a costruire quel cambiamento che desideriamo per tutti.

 Brindisi, 27/12/2023                     Iacopina Maiolo

 

 

 

 

 

 

 

 

mercoledì 13 dicembre 2023

Natale 2023

 


Ci siamo, il conto alla rovescia raggiunge il culmine, ormai pochi giorni ci separano dalle festività più attese dell’anno.

Ma perché il Natale ed i giorni a seguire rappresentano per noi la parentesi del calendario che identifichiamo come il periodo più bello dell’anno?

Negli ultimi 50 e più  anni abbiamo vissuto il passaggio dalla tradizione legata agli aspetti religiosi ( la nascita del bambinello Gesù in quel di Betlemme al freddo e al gelo ) ; socio culturali(  l’arrivo della Befana che evocava premi e punizioni inflitte da una figura alleata del Super Io e perciò invisibile ed irraggiungibile) ; ambientali ed economici ( ai piccoli, solo a loro, giungevano dai camini a legna e carbone, dolcetti e qualche caramella magari di zucchero caramellato confezionata nella cucina, che andavano a riempire calze di lana pesante); all’oggi  che evoca in maniera privilegiata la spinta al consumo di beni non certo di prima necessità.

Le festività natalizie dunque rappresentano per le multinazionali che gestiscono i propri interessi, la possibilità di dirigere le masse manipolandone le volontà.

Quale senso dare oggi alle festività natalizie recuperandone il significato etico ed affettivo?

Dobbiamo fare riferimento a stati d’animo, emozioni e comportamenti ad essi ispirati.

Natale (e la parentesi festiva) è:

- magia ed incanto nel torpore di una natura dormiente sotto le coltri;

- attesa di una nuova vita che sorge pur fra mille difficoltà ed imprevisti;

- speranza nelle possibilità e capacità di costruire o realizzare il     sogno ed i desideri (nuovo anno);

- solidarietà ed amicizia (lo scambio affettivo del dono);

- promessa ed impegno in favore di un cambiamento che possa apportare benefici a chi ci è vicino o a chi il cui ben- essere dipende dalle nostre scelte;

- riposo/ divertimento/ gioia;

- tempo da dedicare a chi amiamo.

Il mio augurio di Buone Feste è ispirato al recupero di quanto è stato sommerso dalla superficialità del vivere quotidiano e dalla deriva dei sentimenti e delle emozioni di cui oggi siamo vittime ma anche attori forse inconsapevoli…

Brindisi,13/12/2023                                              Iacopina Maiolo 

martedì 12 dicembre 2023

Rondini al guinzaglio ( libertà per tutte le donne )

 

In favore di una nuova libertà, di un essere al mondo amando e ricevendo amore senza guinzagli od ostacoli al proprio volo

Il 25 novembre di quest’anno, giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, sorge su nuove consapevolezze dettate da una realtà ancor più dolorosa a causa dei recenti episodi di cronaca.

La giornata internazionale è stata istituita nel 1999 dall’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite in ricordo dell’assassinio di tre sorelle, avvenuto in tal giorno del 1960, nella repubblica dominicana.

Al di là della retorica, del gran parlare su femminicidi e violenza di genere da parte degli organi di stampa, delle istituzioni scolastiche, di politica, social e quant’altro appartenga al mondo dei media, è il dolore delle vittime e di coloro che le hanno amate che parla.

E’ il dolore delle donne sopravvissute a violenze e abusi rivolti al suo “essere donna” che parla.

E’ il dolore delle vite negate per imposizioni e valori che disattendono la realizzazione di desideri e sogni coltivati spesso in segreto per il timore che possano essere sciupati e “sporcati” nella loro bellezza e purezza dai pregiudizi di una società che pone catene e limiti alle donne.

E’ il dolore di chi non rinuncia, non desiste e non abbandona gli intenti e le azioni in favore di un cambiamento possibile per lei e per tutte le donne.

Partiamo da qui, dal dolore, riconosciamolo anche quando non appare estremo e distruttivo ma entra, proprio per la sua non immediata evidenza, nell’animo e turba, limita e offusca la realizzazione di sé.

Non a caso la depressione è molto più diffusa fra le donne che fra gli uomini.

Facciamo in maniera, noi donne, che tali consapevolezze possano emergere e trasformiamo il dolore in azioni e comportamenti volti alla riappropriazione di quanto di bello ci sia stato sottratto, magari mutando obiettivi e percorsi se ormai obsoleti.

In favore di una nuova libertà, di un essere al mondo amando e ricevendo amore senza guinzagli od ostacoli al proprio volo.

 

Brindisi, 24/11/2023                                               Iacopina Maiolo