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giovedì 22 dicembre 2016

Come nasce l’amore: viaggio alla scoperta di territori inesplorati della nostra psiche.








Abbiamo mai pensato o immaginato di vestirci da esploratori e di partire alla scoperta di parti ignote di noi e degli altri o di quelle situazioni e contesti che ci par di conoscere da tempo, che ci appaiono scontati, banali, noiosi a volte per la loro prevedibilità e per la conoscenza che di essi possediamo?

Qualche esempio.

Se entro in  contatto con una persona che pur conosco da immemorabile tempo con l’intento di coglierne parti meno note se non nuove, quindi con fine conoscitivo, scoprirò elementi a dir poco sorprendenti e se la mia azione è guidata dalla volontà di far emergere aspetti positivi dell’altro, ai miei occhi appariranno sentieri inesplorati che arricchiscono la relazione fino a renderla straordinaria in maniera non prevista.

Se alla stessa maniera percorriamo il viaggio in maniera introspettiva ( cioè  dentro di noi ) è possibile scoprire parti di noi ancora ignote, delle quali cioè non abbiamo conoscenza e dunque consapevolezza.
Penso che l’amore entri a far parte di quest’area  che per divenire fruibile  debba essere riconosciuta come tale.
L’amore non è universale , cioè oggettivamente provato e presente indipendentemente dalle condizioni dell’esistente, penso che sia un gesto che non nasce spontaneo ma che debba essere edificato grazie alla cura ed all’attenzione che rivolgiamo in primis a noi e quindi all’alterità, siano individui, ma anche ideali, valori, o passioni personali.



Sebbene alcune teorici della psicologia sociale  riconoscano l’esistenza di un istinto sociale nell’essere umano inteso come impulso di base e quindi non costruito grazie al social learning (apprendimento sociale) ma come comportamento innato; sebbene Freud riconosca nell’istinto di vita ( Eros) il motore energetico ( la libido) che guida l’essere umano verso le realizzazioni  costruttive, creative oltre che  volte ad ottenere gioia e piacere, l’amore è altro, ed è fuorviante ricercarne la presenza assoluta ed indipendente dalla volontà dell’esistente.

Varie le forme di amore, legate alle fasi del nostro ciclo di vita, alle esperienze presenti e passate, ma da una certa età in poi, alla ricerca interiore che porta con sé nuove consapevolezze ma anche emozioni, sentimenti e stati d’animo.

Proviamo ad elencare alcune delle sfaccettature dell’amore:
amore di sé, per i propri familiari, per gli amici, per un’idea, un ideale, una passione, l’amor patrio, l’amore per l’ambiente naturale, per gli animali; estendendo il concetto, amore  per il proprio lavoro, la propria abitazione, la città in cui si è nati o si vive…


Ma siamo in grado di amare in maniera incondizionata oltre il senso del limite a noi imposto da regole, convenzioni sociali, aspetti culturali o legati ai nostri ruoli ed aspettative?


No, ed è giusto che sia così. Abbiamo bisogno di confini, di linee che delimitino spazi privati e personali per una corretta interpretazione della realtà , di quanto accade fuori ma anche dentro di noi. La nostra salute mentale dipende anche da questo senso del limite personale che ci consente appunto di compiere un corretto esame di realtà e di mettere a punto i comportamenti idonei ad un contesto, ad una situazione che ci vede coinvolti come attori, fruitori, oggetti di relazione  o partnership.


Nelle relazioni con l’altro da noi dunque l’amore come guizzo di un istante  rivolto ad uno sconosciuto o ad un estraneo agli affetti, o come espressione o consolidamento di un rapporto, ha sempre la medesima origine: bisogna fermarsi , cercare in noi  e nell’altro con empatia quella scintilla  che ha origine dalla scoperta di un territorio  ove colgo una realtà che non mi appartiene ma che il mio sentire intuisce e condivide.


Se così fosse, se impiegassimo anche pochi istanti del nostro tempo a disposizione alla scoperta di questi territori che per molti di noi rimangono inesplorati , molte situazioni  a volte spiacevoli e dolorose porterebbero ad un arricchimento personale  e della relazione umana.


Alcuni esempi di azioni e gesti in cui l’amore può esser presenza se pur fugace : l’educatore che deve  esprimere una valutazione o dare una punizione, il giudice che deve impartire una pena, il datore di lavoro in procinto  di licenziare, il politico che può con un sol atto deliberativo decidere delle sorti  di una comunità…


Brindisi, 13/13/2016                                  Iacopina Maiolo
















sabato 27 ottobre 2012

Quale domani ci attende? Dall’incertezza di oggi al cambiamento possibile


Vien da chiedersi:dove siamo? Cosa stiamo facendo ( a che pro?) Dove stiamo andando?
 Se è vero che...” Chi vuol essere lieto, sia : Del doman non v’è certezza”(Versi scritti nella seconda metà del ‘400 da Lorenzo de’ Medici )
È  pur vero che appare impossibile allietarsi in un clima  di difficoltà spesso insormontabili per una vasta fetta della popolazione italiana e mondiale.
Questa cosmica  insoddisfazione è aggravata  proprio dall’incertezza diffusa  in ogni settore della sfera pubblica e privata. Forse mai come in questa fase storica la sfera pubblica 
( politica, economica, sociale) è apparsa strettamente connessa a quella privata ( personale, psicologica).
Sono mutati  i canoni interpretativi, le persone sono molto più consapevoli che in passato  degli effetti che  la storia ( il modello vigente nel contesto di riferimento) ha sulla propria dimensione umana , psicologica, sia in relazione ai bisogni materiali che alla dimensione spirituale ( psichica ).
Ecco che le emozioni sono rimosse  o controllate, molti sono costretti a vivere in uno stato di anestesia psichica ed emozionale per non cadere  nel baratro di una depressione.
In questi momenti, quando  ad esempio il lavoro viene a cessare o rappresenta una meta difficilmente raggiungibile, essere lieti come il nostro Lorenzo de’ Medici auspica è non solo impossibile, ma da stolti; se aggiungiamo l’invito oraziano a cogliere l’attimo ( il carpe diem ) restiamo ancor più perplessi: qual è dunque (o se  esiste) una via da seguire per mantenere uno stato di benessere psicologico se pur  di livello parziale o sufficientemente  adeguato per mantenere uno stato di salute psichica?
L’unica ottica possibile è quella del cambiamento, accettare la precarietà del momento significa sentire di vivere un importante momento che può essere significativamente trasformativo.
Le genti , i popoli, non hanno fatto solo guerre  ma percorsi alla ricerca di nuove verità superando i facili dogmi e le credenze che fino ad allora avevano accettato, dunque si sono mossi alla ricerca della terra promessa;  le migrazioni dei popoli da sempre hanno posseduto in primo luogo la forza  e l’impeto di una volontà trasformativa, che genera il nuovo lasciando alle spalle ciò che paralizza chi si volta indietro a guardare ( Lot fuggì con la moglie e le figlie; ma durante la fuga sua moglie, per aver contravvenuto all'ordine di non voltarsi a guardare, fu tramutata in una statua di sale (Genesi 19,1-26).
Facciamo silenzio, lontani dagli influssi mediatici che annientano con l’oscurantismo la nostra possibilità e capacità  tipicamente e meravigliosamente umana,di cambiare, trasformare le distruzioni in nuova vita…l’essere umano è  da sempre attore  privilegiato e protagonista  del cambiamento per sé stesso e per gli altri.

Ora sono mio figlio
Che rotola si rialza
Sorride dell’essere
in un giocoso divenire (anonimo)

Brindisi,26/10/2012                                                                            Iacopina Mariolo











mercoledì 22 giugno 2011

Il nocchiero”novello Caronte” e la nuova politica

Chi avrà il compito di traghettare le anime oltre il confine con  i luoghi delle umane genti? E’ un punto di non ritorno ove l’estremo  viaggio avrà termine. Siamo spettatori di un cambiamento. O meglio, aneliamo ad esserlo nella certezza che non vengano tradite le nostre aspettative….
Ma chi farà da novello Caronte? ( sia chiaro, il riferimento al maschile è solo per l'uso metaforico del personaggio, che, si auspica possa essere donna )
Chi avrà la forza, la dignità morale  ma anche la profonda adesione al modello che rappresenta  la proiezione dei desideri di tutta quella gente, il popolo degli italiani e delle italiane, che per anni vittime di scelte politiche ed elettorali scellerate  imposte dal plagio e dal nonsense  di quella politica che agisce in funzione della tutela dei propri interessi di casta, ha finalmente riscoperto il valore della libertà dal giogo, recuperato quel livello di autostima che consente di chiedere la risposta immediata ai propri bisogni in settori  quali quelli  dell’occupazione, del lavoro,  del welfare, della formazione e della scuola, della tutela  dell’ambiente naturale e sociale....? 
A chi dunque il compito,  pensiamoci, perché questa volta non è consentito sbagliare, e soprattutto, il traghettatore deve prendere l'onere con la giusta solennità  ma non solo, con decisione, fermezza ed autorevolezza: noi, la gente comune, non accettiamo rimpasti, ricicli, resurrezioni, e neanche lifting od interventi estetici che mutino la fisionomia partitica  ma non l’anima politica..
Se la vecchia politica continuerà ad infiltrarsi nelle prossime  kermesse elettorali penso che la gente che ha già ampiamente disobbedito ammutinandosi nelle ultime consultazioni ,troverà la giusta soluzione.
Quale? Un NON VOTO DI MASSA  ad esempio come ultima spiaggia, ma quella più giusta è la scelta  della collettività di produrre e proporre  in maniera autonoma e senza bandiere o falsi profeti  i propri Caronte per condurre definitivamente nelle tenebre quella parte della politica che ha oscurato le nostre vite.
 Brindisi, 19/11/2012             
 Iacopina Mariolo