Italia21

venerdì 20 settembre 2013

Donne in prima linea : Paola ed Eleonora



Non si arresta l’orda dei femminicidi ma era inevitabile che accadesse poiché tutto procede immutato , ovvero enfatizzato da fenomeni di massa quali l’imitazione, la liberazione catartica di istanze represse, la motivazione sociale che trasferisce nella differenza di genere le frustrazioni legate al ruolo maschile  tipiche di un contesto gravemente provato dalla crisi economico /esistenziale

Paola ed Eleonora entrambe medici, l’una psichiatra l’altra ginecologa tragicamente unite da quello che possiamo definire un martirio.

Morte in servizio, nell’atto di esplicare  la propria professione con dedizione , presenti fino all’ultimo respiro , travolte da qualcosa di indicibile, inatteso e  non ricercato con l’inadeguatezza dei comportamenti.

Se esiste una scala del dolore  queste esperienze si collocano all’apice  per l’insensatezza, l’orrore, l’astoricità del gesto aggressivo quasi retaggio medievale dell’orda barbarica che insanguinò i sentieri percorsi dalle donne.


Il senso di impotenza che travolge gli affetti vicini alle due donne, è immane , quale spazio per la rielaborazione di simili tragedie?

Se di Eleonora non ho memoria perché a me sconosciuta fino al giorno della sua perdita, di Paola conservo un ricordo vivo e speciale allo stesso tempo.

Sorelle nel percorso di formazione  post lauream in psicoterapia

(il gruppo di formazione diviene un surrogato della famiglia originaria e su di esso si trasferiscono emozioni, conflitti , gioie e dolori che appartengono al vissuto familiare dei singoli. Non a caso Paola ha anche  il nome della mia sorella reale ) abbiamo condiviso un cammino  lungo cinque anni.
Ciò che di lei conservo, le memorie, rimarranno gelosamente chiuse  ed inaccessibili  come reliquie in una teca solo a me visibile.

Per il resto accettiamo la realtà, cioè che non ci siano spiegazioni valide  e plausibili, né onori , encomi, restituzioni possibili a compensazione  del dolore che la tragedia ha provocato.

Eppure per rielaborare una perdita almeno quel tanto che basti per continuare a vivere una nuova quotidianità, è necessario dare un senso all’accaduto., ed inserirlo in un percorso evolutivo  di sublimazione e superamento.
Non so ancora quale possa essere, per ora mi auguro che si accertino le responsabilità che in termini di superficialità e disinteresse, hanno reso possibile la perdita traumatica della cara Paola, una psichiatra  dotata oltre che di professionalità, di una  grande umiltà devota al dolore psichico degli altri
Un saluto ed un abbraccio eterni…
                                                                    Iacopina Mariolo
Brindisi,19/09/2013