Non si arresta l’orda dei femminicidi ma era
inevitabile che accadesse poiché tutto procede immutato , ovvero enfatizzato da
fenomeni di massa quali l’imitazione, la liberazione catartica di istanze
represse, la motivazione sociale che trasferisce nella differenza di genere le
frustrazioni legate al ruolo maschile
tipiche di un contesto gravemente provato dalla crisi economico /esistenziale
Paola ed Eleonora entrambe medici, l’una
psichiatra l’altra ginecologa tragicamente unite da quello che possiamo
definire un martirio.
Morte in servizio, nell’atto di esplicare la propria professione con dedizione ,
presenti fino all’ultimo respiro , travolte da qualcosa di indicibile, inatteso
e non ricercato con l’inadeguatezza dei
comportamenti.
Se esiste una scala del dolore queste esperienze si collocano all’apice per l’insensatezza, l’orrore, l’astoricità del gesto aggressivo quasi
retaggio medievale dell’orda barbarica che insanguinò i sentieri percorsi dalle
donne.
Il senso di impotenza che travolge gli affetti
vicini alle due donne, è immane , quale spazio per la rielaborazione di simili
tragedie?
Se di Eleonora non ho memoria perché a me
sconosciuta fino al giorno della sua perdita, di Paola conservo un ricordo vivo
e speciale allo stesso tempo.
Sorelle
nel percorso di formazione post lauream
in psicoterapia
(il gruppo di formazione diviene un surrogato
della famiglia originaria e su di esso si trasferiscono emozioni, conflitti ,
gioie e dolori che appartengono al vissuto familiare dei singoli. Non a caso
Paola ha anche il nome della mia sorella
reale ) abbiamo condiviso un cammino
lungo cinque anni.
Ciò che di lei conservo, le memorie, rimarranno
gelosamente chiuse ed inaccessibili come reliquie in una teca solo a me visibile.
Per il resto accettiamo la realtà, cioè che
non ci siano spiegazioni valide e
plausibili, né onori , encomi, restituzioni possibili a compensazione del dolore che la tragedia ha provocato.
Eppure per rielaborare una perdita almeno quel
tanto che basti per continuare a vivere una nuova quotidianità, è necessario
dare un senso all’accaduto., ed inserirlo in un percorso evolutivo di sublimazione e superamento.
Non so ancora quale possa essere, per ora mi
auguro che si accertino le responsabilità che in termini di superficialità e
disinteresse, hanno reso possibile la perdita traumatica della cara Paola, una
psichiatra dotata oltre che di
professionalità, di una grande umiltà devota al dolore psichico degli altri
Un saluto ed un abbraccio eterni…
Iacopina Mariolo
Brindisi,19/09/2013
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