Camminando nei corridoi delle
nostre esistenze, spesso, ma sarebbe il caso di affermare sempre, incontriamo
episodi, eventi, manifestazioni o
semplici intenzioni di abusi e violenze.
Non è che agli uomini non accada,
intendiamoci. Violenze, abusi, maltrattamenti fisici o solo psicologici sono
all’ordine del giorno, e talmente diffusi nell’oscurantismo dei diritti umani e
del senso etico che stiamo attraversando, da turbare oltremodo le coscienze.
Ma quando parliamo di donne è
diverso, il confine appare evidente ed inequivocabile : la violenza rivolta
alle donne è un’espressione del genere a cui appartengono, tocca profondamente
il nucleo dell’essere offendendo la
dignità dell’esistente, degradandone i percorsi di vita, turbando e segnando
con matite indelebili gli animi ed i vissuti.
Questo senza vittimismo o autocommiserazione, perché le donne imparano a lasciar fluire, ad accogliere con
resilienza quanto accade nelle loro esistenze, integrando le esperienze
positive , quanto di bello offre la vita, con quegli aspetti che nel loro
squallore inducono disagio, traumi e senso di sconfitta.
Come spiegarlo agli uomini?
E’ violenza ed abuso qualsiasi gesto, azione od intenzione che usi e prevarichi la femminilità degradandola, anche se questo è il risultato ma non l’intento. Ecco ad esempio che anche uno sguardo di troppo rivolto nei confronti di una ragazzina poco più che bimba verso specifiche parti del suo corpo , può determinare vissuti di abuso e violenza.
Finché continuerà, anche se in
maniera subdola o indiretta, l’atteggiamento culturale di possesso,
mercificazione e connotazione sessuale delle donne e del loro corpo, dubito che
ci si possa liberare da comportamenti maschili inadeguati o inopportuni.
Vivere la sessualità ed il
proprio orientamento in serenità, nel rispetto della dignità dell’altrui
presenza, senza prevaricare, assoggettare, offendere, è presupposto per la
costruzione di rapporti ispirati dall’amore e non dal degrado morale della
violenza.
Queste considerazioni alla luce
della giornata del 25 novembre, che rappresenta uno spazio di riflessione sul
tema della violenza nei confronti delle donne.
Brindisi , 24/11/2020 Iacopina Maiolo
Nessun commento:
Posta un commento