Due uomini si sono incontrati sulla scia di un
disagio che li ha resi partecipi di un
destino tragico per entrambi, nell’estremo significato che i termini di vittima
e carnefice assumono nel contesto dell’evento.
Un matrimonio finito li unisce se pur l’uno nella tragica fine non voluta o
cercata come invece per il secondo, separazione avvenuta nei confini del
normale e possibile ciclo vitale di una coppia.
Entrambi avranno rivolto, quella mattina, un
pensiero alla propria moglie assente anche
se con diversa inclinazione e profondità di pensiero, dovendo l’uno, il
carabiniere, superare le distanze fra la materia e lo spirito, e l’altro,
l’attentatore, graffiare la coscienza per torti esternati nei confronti dell’ex
moglie o subiti.
Pensarli,
entrambi intenti nei riti quotidiani di
pulizia, l’uno che indossa l’uniforme con cura
ed attenzione ai particolari e l’altro non meno attento ai dettagli di
un abito elegante e di buon taglio, ha un che di grottesco e di struggente insieme. Così vicini eppure
tanto distanti da essere l’uno un tutore dell’ordine e l’altro un attentatore alla vita altrui,
cioè un omicida potenziale per scelta.
Come
in un rewind il cuore vorrebbe riscrivere quella giornata nata all’insegna del
sole , una possibile giornata di incontro per i due uomini, tanto lontani eppur
così potenzialmente vicini.
Un
saluto, una possibile chiacchiera, uno sfogo per l’uomo armato ma ancora nella
possibilità di retrocedere dal gesto estremo:
- Ciao, da dove vieni? Io da Rosarno,
ho viaggiato in macchina ed ora sono qui
ma non so perché. Spesso mi sento
confuso e molto triste ..è per via del fallimento del mio secondo matrimonio,
ho perso il lavoro ed ho l’ossessione del gioco. Che razza di esempio per i
miei figli!
-
Ciao
io vengo da Prato ed è stata una
levataccia questa mattina nella caserma, ma il sole mi ha dato allegria, nel
sole ho trovato un po’ di lei, mia moglie, sai non è più con me da circa tre
mesi…cioè è morta. Era ancora giovane
per morire . Anche io a volte mi sento triste e confuso e poi economicamente
non me la passo strabene, forse non
lo sai ma la crisi ha travolto anche il mio settore. Se mi aspetti più tardi
andiamo a bere qualcosa, abbiamo delle affinità e potrebbe, perché no, nascere un’amicizia.
E’ in questi momenti che vorremmo poter invocare la misericordia di Dio per poter curare le ferite ed il dolore per quell’amicizia mai nata e mai pensata.
Auguri di pronta e totale guarigione ai feriti, il nostro affetto giunga in particolare a Giuseppe che necessita di particolari attenzioni.
L’attentatore come è giusto che sia affronterà
, da uomo adulto, le responsabilità del suo gesto scellerato.
Brindisi, 02/05/2013 Iacopina
Mariolo
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