Frutto
della sintesi ottimale fra welfare, economia ed approccio umano/ esistenziale,
il principio di sussidiarietà compare ed è regolato dall’articolo 118 della
Costituzione italiana e trova spazio in una legge di intervento sociale, la legge
quadro 328/2000.
Proposta
di approccio integrato che al suo interno prevede i cosiddetti “piani di
zona”, ha nell’obiettivo del legislatore la possibilità di coniugare
l’intervento con la promozione delle risorse
sociali, umane ed in un certo
verso anche economiche, prevedendo al
suo interno un motus proprio per i
vari interventi , non più universali ( vedi le leggi precedenti di intervento
sociale) ma calati in un contesto di riferimento specifico ( fattori sociali,
economici , disagio e richiesta di
interventi di sostegno ).
L'articolo
118 citato della Costituzione , prevede che "Stato, Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni
favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo
svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio della
sussidiarietà".
Il
principio implica che le istituzioni realizzino le condizioni necessarie per
permettere alla persona e alle aggregazioni sociali di agire liberamente nello svolgimento
della loro attività per il bene comune
: qualora l’istituzione debba intervenire per una necessità o problema emergente,
, tale apporto deve essere temporaneo e
volto non appena possibile a restituire
l'autonomia e la responsabilità dell’azione al segmento sociale a cui è
rivolto.
In sintesi il principio di
sussidiarietà dovrebbe essere volto alla promozione delle risorse individuali,
sociali ed economiche grazie all’aiuto ed all’intervento congiunto delle parti
che entrano in causa in una particolare problematica emergente.
Le esperienze ormai ampiamente
collaudate di cittadinanza attiva, di cittadini che applicano il principio di sussidiarietà prendendosi cura dei beni comuni, motivati non dall’interesse privato ma da quello
generale, in maniera solidale e responsabile, hanno segnato il passo nella evoluzione dell’ultimo decennio.
Oggi, sopraffatti dalle ombre e dai fantasmi della crisi socioeconomica, con
il taglio dei fondi destinati al welfare , assistiamo purtroppo ad una chiusura involutiva in favore dell’individualismo
proprietario e ad un abbandono del percorso di solidarietà fin qui intrapreso.
Sarebbe da chiedersi che fine abbia
fatto non solo il principio, ma la morale ispiratrice , il senso etico che
racchiude in sé, in una società sempre più individualista , privatistica ed egocentrica come la nostra.
Se i nostri condomìni , gli ambienti di
lavoro, la società in genere pullulano di conflitti esacerbati all’insegna della
distruzione dell’altro al solo fine del conseguimento del proprio interesse; se
viviamo in un clima di sospetto e di reciprocità di odi ed aggressioni, la
conclusione è una sola : se alcuni nostri comportamenti sono ancora improntati a manifestazioni di vero e proprio cannibalismo , abbiamo imboccato un
sentiero regressivo che fa di noi l’opposto degli esseri civilizzati e dotati
di quelle caratteristiche legate all’appartenenza alla specie degli homo Sapiens alla
luce di una evoluzione durata 200.000 anni circa ( in tale epoca fa la comparsa la specie sapiens)
.
A coloro che professano le varie
religioni, ricordo che ad esempio il Padre nostro ha come versetto primario e
significativo il “ rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai
nostri debitori ” che indica come la strada della reciprocità e della conciliazione
fra il dare e l’avere sia un importante passo verso la possibilità di ottenere
il pane quotidiano e la liberazione dai peccati ( dagli errori ).
Quali soluzioni? Non perdiamo
l’autocritica , quel senso di valutazione dei nostri comportamenti che segue la
logica umanistica dell’esistenza (e dell’esistente), insegniamo ai piccoli il giusto senso della reciprocità delle azioni e della misura umana.
E non pensiamo per un solo istante che non ne
valga la pena!
Per superare l’oscurantismo dobbiamo
credere che possa tornare la luce e ciò malgrado le apparenze o quanto
affermano i molti .
Nessuno di noi (speriamo) vorrebbe regredire
ai comportamenti
dell’australopiteco !
Brindisi, 25/06/2013 Iacopina Mariolo
Nessun commento:
Posta un commento