Gaia sorrise e salutò tutti i presenti
per quanto consentito dalla sua presenza /essenza, poiché il suo corpo
tondeggiante ed in movimento perpetuo
continuava ad occupare lo spazio
orbitale in cui era collocato. Lì era la Terra, definita madre di tutte le
creature, qui la sua anima, lieve come ogni spirito e Gaia era il nome che
meglio la rappresentava.
Quel consesso si era reso necessario perché tutte le sue creature, per
intercessione del Sole, chiedevano a gran voce l’intervento di forze benigne
per contrastare il malefico divenire che da un po' di lune turbava
l’ordine naturale sul pianeta Terra.
Gaia iniziò a parlare << non vi sia di rimprovero, ma in
questi millenni avete tollerato oltre
misura , dalle glaciazioni, alla tettonica delle placche (tsunami compresi ),
fino allo sterminio che il vostro presunto reggente ha attuato non solo
nei vostri confronti ma anche nei miei, che da un paio di secoli son divenuta
strumento di traffici ed accaparramenti, tanto che il mio corpo porta i segni
indelebili delle trivellazioni, di
cementificazioni che hanno per sempre distrutto il bene comune con il martirio dei compagni alberi e di tutte
le creature viventi in vaste zone. Il tutto giustificato da quella parola usata
ed abusata da chi copre i propri loschi interessi: civilizzazione.
Solo ora manifestate timore (che a guardarvi bene chiamerei
panico), e mostrate sollecitudine per quell’essere vile che già da tempo ci ha
condannati all’estinzione.
Il Creatore mi fatto sapere che vuol essere tenuto fuori da questa
ulteriore immane tragedia della quale ritiene responsabile la creatura plasmata
con l’amore del suo soffio vitale; riferisce che ha fatto la scelta del non
intervento perché chi è frutto del suo mal pianga sé stesso.
“ Sarà il dolore, l’’ingente sofferenza fisica
e psichica che ha generato con le sua inettitudine, ad insegnargli e questa volta finalmente, come tornare a
percorrere il giusto sentiero della civiltà ed a costruire opportunità
per l’intero Creato” le sue solenni parole.
Concordo pienamente con queste sante parole, care creature, andate
e non temete. So quanto amiate gli esseri umani ma questa volta, e senza
entrare nel merito di faccende umane miserrime che possono aver generato
l’immane tragedia , è giusto che l’intera umanità trovi da sé la soluzione
migliore e, per dirla nel loro idioma, più umana possibile!
Brindisi,04/04/2020 Iacopina Maiolo
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