Italia21

sabato 4 aprile 2020

Il consesso di Gaia


 

 

 
Gaia sorrise e salutò tutti i presenti per quanto consentito dalla sua presenza /essenza, poiché il suo corpo tondeggiante ed in movimento  perpetuo continuava ad occupare  lo spazio orbitale in cui era collocato. Lì era la Terra, definita madre di tutte le creature, qui la sua anima, lieve come ogni spirito e Gaia era il nome che meglio la rappresentava.

Quel consesso si era reso necessario perché tutte le sue creature, per intercessione del Sole, chiedevano a gran voce l’intervento di forze benigne per contrastare il malefico divenire che da un po' di lune turbava l’ordine naturale sul pianeta Terra.

Gaia iniziò a parlare << non vi sia di rimprovero, ma in questi millenni avete  tollerato oltre misura , dalle glaciazioni, alla tettonica delle placche (tsunami compresi ), fino allo sterminio che il vostro presunto reggente ha attuato non solo nei vostri confronti ma anche nei miei, che da un paio di secoli son divenuta strumento di traffici ed accaparramenti, tanto che il mio corpo porta i segni indelebili delle trivellazioni,   di cementificazioni che hanno per sempre distrutto il bene comune  con il martirio dei compagni alberi e di tutte le creature viventi in vaste zone. Il tutto giustificato da quella parola usata ed abusata da chi copre i propri loschi interessi: civilizzazione.

Solo ora manifestate timore (che a guardarvi bene chiamerei panico), e mostrate sollecitudine per quell’essere vile che già da tempo ci ha condannati all’estinzione.

Il Creatore mi fatto sapere che vuol essere tenuto fuori da questa ulteriore immane tragedia della quale ritiene responsabile la creatura plasmata con l’amore del suo soffio vitale; riferisce che ha fatto la scelta del non intervento perché chi è frutto del suo mal pianga sé stesso.

  Sarà il dolore, l’’ingente sofferenza fisica e psichica che ha generato con le sua inettitudine, ad insegnargli e  questa volta finalmente, come tornare a percorrere il giusto sentiero della civiltà ed a costruire opportunità per l’intero Creato” le sue solenni parole.

Concordo pienamente con queste sante parole, care creature, andate e non temete. So quanto amiate gli esseri umani ma questa volta, e senza entrare nel merito di faccende umane miserrime che possono aver generato l’immane tragedia , è giusto che l’intera umanità trovi da sé la soluzione migliore e, per dirla nel loro idioma, più umana possibile!

  Brindisi,04/04/2020                           Iacopina Maiolo

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