E’ utile porsi un quesito: le giornate che stiamo vivendo sono da cancellare o da ricordare, magari riponendole nel tempo in un cassetto della memoria di facile e pronto accesso?
Alla base del quesito e della
relativa risposta emerge il seguente
dubbio ( o meglio un ulteriore quesito ) :-ci sarà la possibilità di archiviare
lo status di difficoltà che stiamo attraversando ?-
In altre parole: ne verremo a capo?
E qualora fosse sconfitta la
pandemia da Covid 19 ( e varianti ), siamo certi che non incorreremo in
situazioni analoghe in cui virus prima di allora sconosciuti all’uomo travolgano
nuovamente gli equilibri della
popolazione mondiale?
E’ pur vero che problematiche di
rilievo quali le carenze ambientali (mancanza di acqua, emergenza climatica ed
effetti devastanti provocati dall’inquinamento ambientale), i disagi
socioeconomici patiti da una parte ampia
della popolazione mondiale (provocati da guerre, mancanza di mezzi primari
di sussistenza ) e quanto possiamo definire povertà
culturale ( che in questo caso appartiene in primis alle nostre società
governate dagli interessi di lobbies e
multinazionali che interferiscono manipolando le nostre modalità di pensiero e
di azione ) non sono mai state considerate emergenti come la pandemia da COVID 19.
Si spera che considerazioni
prodotte da menti illuminate possano
giungere a breve per proporre interventi e soluzioni non solo basati su logiche
di prevenzione di terzo livello ( misure di contenimento della pandemia,
vaccinazioni, etc ) ma di primo, cioè ben più lungimiranti.
In questi ultimi anni ( un paio di decenni ) le già esigue risorse destinate
alla sanità pubblica sono state distratte
per rivolgerle altrove, ma il risultato è stato aumentare il disagio e la
ristrettezza globale del nostro sistema socio economico.
Queste amare considerazioni
determinano un atteggiamento fatalista, chiuso alla speranza, ma ispirato ad un
sano realismo, che non ottunde le coscienze mostrando falsi arcobaleni ma si pone
in una dimensione pragmatica per giungere a soluzioni concrete.
Penso dunque che non si possa
programmare una reale ripresa se non
si pianifica con immediatezza un MASSICCIO intervento sul sistema sanitario
adeguando e finalizzando i livelli ed i
modelli allo stato critico generato
dalla pandemia attuale e
purtroppo dalle possibili a venire…
Brindisi , 09/04/2021 Iacopina Maiolo
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