Italia21

martedì 15 febbraio 2022

Travolti da un insolito destino….

 


Può accadere che uno tsunami, un ciclone o qualcos’altro di simile travolga le nostre esistenze tanto da spazzare via certezze, stabilità e schemi di vita. Ciò in senso metaforico, in quanto non intendo fare riferimento a degli eventi atmosferici, ma ad alterazioni brusche vissute nel cammino delle nostre vite per eventi che riguardano aree e spazi di nostra appartenenza.

La perturbazione delle nostre esistenze può essere di diversa entità, durata e consistenza e la percezione che ne deriva è chiaramente legata a vari fattori fra cui la reale consistenza del fenomeno-evento e la nostra modalità di azione -reazione con la possibilità di mettere in atto difese note o di trovarne di nuove per il meccanismo dell’empowerment (attivazione di risorse).

Il momento storico che stiamo attraversando è da annoverare fra quelli che hanno spazzato via numerose certezze che si trovano nella nostra comfort zone,

La comfort zone viene definita dalla Psicologia cognitivo comportamentale come un’area in cui l’individuo vive una condizione di assenza di ansietà, con vissuti di benessere legati alla percezione di stabilità e di assenza di rischio e minacce. Condizione che genera il “sentirsi a proprio agio “in un’area che genera sensazioni di sicurezza e di stabilità.

Se è giusto ritrovarsi nella propria comfort zone in situazioni di stress derivanti da traumi o frustrazioni per “allentare” le tensioni ed alleviare i sintomi, soggiornare troppo a lungo in questo spazio psicologico, può  essere deleterio ed allontanarci dalle possibili rielaborazioni o guarigioni. Dunque un evento che ci trascini fuori da quest’area dell’illusione, per quanto funesto ci possa apparire offre opportunità di cambiamento e di costruzione del nuovo.

Abbandonando i sentieri noti infatti si ha la possibilità di conoscere parti di sé del tutto inesplorate, mettersi alla prova, scoprire punti di forza (o di debolezza), attivare e potenziare le capacità di problem solving.

Dovremmo partire dalla riflessione che le nostre esistenze si esplicano in un percorso che ha un inizio ed una fine, malgrado la volontà di renderci alienati e robotizzati delle multinazionali del consumo, che nell’obiettivo di tenerci al giogo per aumentare i profitti, distruggono la nostra capacità di autodeterminazione.

 

Brindisi,04/02/2022                                          Iacopina Maiolo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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